La tragedia è avvenuta a Norwalk, in Ohio, USA. Laura Ilg, 31 anni, incinta di 8 mesi, è stata uccisa a colpi di pistola dal figlio di 2 anni, che giocava con l’arma del padre.

La ragazza stava facendo il bucato mentre il figlio, come ha spiegato in una conferenza stampa il sovrintendente David Smith, era riuscito a entrare nella camera da letto dei genitori, che di solito è chiusa a chiave, e aveva iniziato a giocare con la pistola del padre, carica e senza sicura, lasciata incustodita.

Quella, inoltre, non era l’unica arma presente in casa. Sul comodino c’era una seconda pistola carica da 9 mm e altre due armi trovate cariche. Il marito della vittima, Alek Ilg, che non era in casa quando il figlio ha sparato alla madre, ha spiegato che le armi appartenevano a lui.

Laura Ilg, incinta di 33 settimane, è riuscita a chiamare i soccorsi spiegando in una telefonata che suo figlio di 2 anni le aveva “accidentalmente sparato alla schiena con una pistola” e ha raccontato loro le dinamiche dell’accaduto.

Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori, al cui arrrivo la donna era ancora cosciente, Laura Ilg è morta in ospedale e i medici hanno tentato un cesareo per salvare il feto che portava in grembo, ma non c’è stato niente da fare.

Questa è l’ennesima tragedia che si consuma per la proliferazione delle armi in USA. Solo ieri è giunta la notizia di un’altra tragedia, stavolta dal Kentucky, come ha riportato l’agente della polizia statale del Kentucky Justin Kearney: un bambino di 7 anni ha trovato un’arma carica e lasciata incustodita in casa, e giocando ha premuto il grilletto facendo partire un colpo che ha ucciso il fratellino di 5 anni.

Come riporta Pew Research Center, circa il 40% delle famiglie in USA possiede un’arma o più armi da fuoco in casa, e buona parte di queste famiglie ha figli. Secondo uno studio della Johns Hopkins University, inoltre, meno della metà di queste famiglie custodisce le armi in modo sicuro.

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