Il tema dell’educazione sessuale nelle scuole sta dividendo l’opinione pubblica in Belgio, tanto che movimenti di estrema destra e gruppi religiosi integralisti stanno bruciando le scuole per protesta.

Come riportato da Le Monde, nell’ultima settimana, nella regione della Vallonia, sono state date alle fiamme o danneggiate 8 scuole primarie, quasi tutte nell’area di Charleroi.

In almeno 6 di questi attacchi le autorità hanno scoperto dei legami con una specifica campagna contro il corso di educazione alla vita sessuale, relazionale e affettiva chiamato Evras, istituito dalla ministra dell’Istruzione della Federazione Vallonia-Bruxelles Caroline Désir e attivo dal 2012 in scuole di vario grado.

L’Evras è un corso di educazione sessuale che mira a fornire ai giovani informazioni affidabili e adeguate all’età su temi come la violenza sessuale, il consenso e la salute riproduttiva. Il corso viene diviso in 2 sessioni annuali da un’ora e il materiale è consultabile da tutti: si tratta di una guida (QUI il link) di circa 300 pagine scaricabile sia dal personale didattico che dai genitori.

Dal 7 settembre il parlamento della Federazione Vallonia-Bruxelles ha approvato la proroga dell’Evras rendendolo obbligatorio per gli studenti tra i 12 e i 16 anni.

Questa decisione ha portato 1.500 persone in piazza, ieri a Bruxelles, per protestare contro il decreto.

Tra i personaggi di spicco alla protesta il presidente dell’associazione ultra cattolica e antiabortista Civitas France Alain Escada e Nicolas Lefèvre, portavoce di “Bon Sens Belgique”, un gruppo cospirazionista no-vax e antigovernativo.

Evras non è un progetto unicamente belga ma internazionale, voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per imporre un nuovo ordine mondiale sessuale”, ha urlato Escade durante il suo intervento alla protesta. “Si tratta di un tentativo di far credere ai vostri figli, a partire dall’età di cinque anni, di poter scegliere di cambiare sesso come se fosse un gioco”. 

Gli slogan e gli striscioni lasciati sulle scuole incendiate fanno eco alle parole gridate alla protesta di ieri: uno di questi recitava “No Evras, o i prossimi sarete voi”.

La ministra Caroline Désir ha invitato tutti “a calmarsi e provare ancora una volta a stroncare le bugie che circolano su Evras”, riferendosi alle campagna social di gruppi religiosi integralisti, cospirazionisti e di movimenti di estrema destra che mirano a diffondere disinformazione sul programma, e ha poi sottolineato la gravità di questi atti vandalici in diretta televisiva, alla trasmissione 19 Trente: “Gli incendi avvenuti sono atti terroristici di matrice politica”.

In seguito all’ultimo incendio, di venerdì scorso, il primo ministro Alexander De Croo ha dichiarato alla stampa di aver chiesto aiuto a esperti sull’estremismo, tornando a parlare dell’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole del Paese. “In una democrazia come la nostra non permetteremo mai che le nostre scuole diventino un bersaglio”, ha chiarito De Croo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!