Martedì 10 ottobre, nel pomeriggio, un 12enne si è suicidato in piazza dei Mirti a Roma, nel quartiere di Centocelle, gettandosi dal balcone, ed è solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri che il filmato del suicidio non è finito sul web.

I militari, arrivati dopo le chiamate che avvertivano di un adolescente precipitato da un palazzo, hanno avuto la lucidità di non perdere di vista i coetanei presenti che hanno assistito alla scena: un gruppo di ragazzi, in particolare, continuava a scambiarsi messaggi. Secondo la ricostruzione del Messaggero una ragazzina, mentre stava facendo un video per TikTok con lo smartphone, ha ripreso per casualità anche il momento in cui il 12enne si è lanciato dal terrazzo di casa sua.

Mentre si attendevano i soccorsi, come riporta la stampa, quel video stava facendo il giro di smartphone in smartphone tra i coetanei nella piazza.

I carabinieri della Compagnia Casilina hanno quindi prontamente identificato tutti i ragazzi presenti nella piazza e hanno setacciato ogni singolo cellulare, per poi far cancellare il video dove si vedeva il suicidio del 12enne, ammonendo ognuno di loro: “Se questo video finisce sui social noi ora abbiamo i vostri nomi”, hanno chiarito, sottolineando che nel caso condividessero il video rischierebbero la denuncia.

Il video in per sé non aveva alcuna valenza per le indagini, ma avrebbe rischiato di far diventare virale una tragedia. I genitori, al momento del suicidio del 12enne, erano in casa. L’ambulanza è arrivata solo dopo 30 minuti, come denunciato dai testimoni. Il 118, invece, ha dichiarato fossero 15.

Dopo il soccorso dei passanti e dell’Ares 118 il 12enne è stato trasportato in ambulanza in codice rosso al Policlinico Casilino, dove è morto due ore più tardi.

Una testimone, in particolare, ha raccontato di essere rimasta col bambino tenendogli la mano fino all’arrivo dei soccorsi. “Quel bambino mi è caduto davanti”, ha detto la testimone, Marisa S., come riporta Repubblica, tra le prime a soccorrere il 12enne. “Gli tenevo la mano per fargli sentire che non era solo. Ma l’ambulanza sarà passata almeno mezzora dopo. I carabinieri, invece, fino a quando non sono stati certi che del video non c’era più traccia, non hanno lasciato andare i ragazzi”.

Non sarebbe stata la prima volta che un video di questo tipo finisce nel web.

Lo scorso febbraio aveva fatto orrore il caso del 53enne Francesco Sandrelli, pittore, avvolto dalle fiamme della sua automobile sul raccordo anulare che, invece di essere aiutato, era stato ripreso con lo smartphone da un ragazzo e deriso.

Sandrelli è morto un mese e mezzo dopo e il ragazzo che ha girato il video, e che lo aveva inviato a Welcome to Favelas, nota pagina Instagram che pubblica spesso contenuti estremi, è stato denunciato per omissione di soccorso.

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