È stata dissequestrata la pizzeria ad Ariano Irpino dove Gerardina Corsano, 46 anni, aveva cenato col marito sabato 28 ottobre, anche lui ricoverato in ospedale come lei per quella che si presume ora essere un’intossicazione da pesticida.

Dopo aver cenato in quella pizzeria Gerardina Corsano e il marito Angelo Meninno si erano sentiti male, tra sabato e domenica, e la donna in particolare aveva fatto ricorso all’ospedale Frangipane per due volte, lamentando dolori addominali e vomito, ma senza mai essere ricoverata. Poi, la mattina del 31 ottobre, il ritorno della donna al Frangipane, dove i medici non hanno potuto più fare niente davanti alla situazione ormai precipitata.

Il marito Angelo Meninno si è salvato, dopo il ricovero all’ospedale Cotugno di Napoli.

Adesso l’ipotesi che emerge dalle prime analisi è quella di intossicazione da pesticida e in particolare le autorità stanno indagando, come riporta la stampa, su alcune sostanze chimiche usate per l’agricoltura presenti nell’azienda dell’imprenditore Angelo Meninno.

Dopo i test dell’Istituto Superiore di Sanità, a Roma, sugli alimenti sequestrati nella pizzeria dove la donna aveva cenato col marito, è già stata esclusa la presenza di botulino. Si attendono inoltre i risultati delle analisi effettuate sul corpo della donna tramite l’autopsia, dai quali si decreterà con certezza la causa della morte. I risultati sono attesi per le prossime ore.

L’esclusione della presenza di botulino era già stata avanzata dal dg dell’Istituto zooprofilattico di Portici, Antonio Limone, che aveva ricordato alla stampa come la tossina del botulino sia “inodore, incolore e insapore”.

Angelo Meninno, infatti, aveva inizialmente attribuito il malore di lui e della moglie al cattivo sapore dell’olio piccante usato sulla pizza nel ristorante dove avevano cenato.

Questa mattina alle 10 si sono tenuti i funerali di Gerardina Corsano nella chiesa Santissima Addolorata di Difesa Grande, nel comune dell’Avellinese, officiati dal vescovo di Ariano Irpino – Lacedonia, Sergio Melillo. A supportare Angelo Meninno e i famigliari della donna c’era anche il sindaco, Enrico Franza.

I familiari di Corsano, assistiti dagli avvocati Fabio De Donato e Giovanni Pratola, hanno chiesto di non effettuare riprese durante il funerale, che è stato tenuto in forma strettamente privata.

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