La situazione Covid a Shangai è molto difficile: l’aumento dei casi, anche asintomatici, ha costretto le autorità sanitarie ad ampliare il provvedimento del lockdown estendendolo a tutta la città.

Come riporta la stampa, l’hub finanziario cinese ha segnalato un aumento dei casi esponenziale: solamente nella giornata di lunedì 4 aprile erano 268 i nuovi casi. Le autorità sanitarie cinesi sono preoccupate soprattutto per il considerevole aumento dei soggetti asintomatici, saliti a 13.086. I dati sono emersi dopo il programma di test di massa istituito dalle autorità, che ha sottoposto al tampone tutti i residenti di Shangai.

Come riporta Repubblica, il lockdown (iniziato la scorsa settimana) di Shangai sarebbe dovuto finire il 5 aprile, ma l’aumento dei casi ha costretto le autorità cinesi a prolungarlo ulteriormente e a mettere in atto controlli severi.

In questo clima di tensione sono emerse testimonianze controverse: come riportato dal Guardian, nelle scorse ore è stato pubblicato un video “non verificato” che mostra dei bambini, presumibilmente positivi, che piangendo vengono separati dai genitori per essere portati in una clinica di Shangai. Anche se il video in questione non può essere verificato, anche l’agenzia Reuters ha riportato diverse testimonianze riguardanti la separazione di bambini piccoli dai genitori dopo l’intervento delle autorità sanitarie.

Le autorità stesse si sono difese, come riporta la stampa, dichiarando di agire nel bene della comunità per contenere l’epidemia da Covid-19. “Se il bambino ha meno di sette anni, riceverà le cure necessarie in un centro sanitario pubblico”, ha riferito Wu Qianyu, funzionario della Shanghai Municipal Health Commission. Secondo gli esperti, infatti, chiunque sia positivo al Covid-19 (anche se asintomatico) deve essere isolato. Come dichiarato da Qianyu, gli adolescenti e i bambini più grandi, proprio come gli adulti, vengono messi in quarantena in strutture centralizzate.

Le spiegazioni, però, non bastano ai genitori di Shangai che continuano a protestare sui social, specialmente su Weibo, per denunciare la linea severa messa in atto, condividendo video di neonati e bambini piccoli isolati in reparti di ospedali locali.

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