Il platonic co-parenting è una formula sempre più diffusa, e consiste nel diventare genitori senza creare una famiglia tradizionale, ovvero crescere dei figli di comune accordo senza avere un rapporto sessuale o sentimentale.

Per molti versi, il platonic co-parenting somiglia al co-parenting delle coppie divorziate, ma senza essersi mai sposate. Sempre più persone, adulte, etero, omosessuali, stanno scegliendo questa formula, facendo figli insieme attraverso donatori o adottandoli, o crescendo in comune bambini già nati, e possono scegliere di vivere nella stessa casa o in case diverse, senza avere relazioni di natura sessuale o romantica.

A parlare di questa nuova formula, che prende sempre più piede, specialmente in USA, è stata l’Associated Press, che ha portato molti esempi di persone famose che hanno scelto questo accordo, come l’anchorman della Cnn Anderson Cooper, omosessuale, che ha avuto due figli con il compagno Benjamin Maisani, attraverso madri surrogate, e quando i due hanno deciso di porre fine alla relazione hanno scelto di rimanere amici e di continuare a fare insieme i genitori senza più avere una storia sessuale e amorosa.

Un altro esempio che riporta Associated Press è quello del commentatore Van Jones, eterosessuale, che aveva avuto due figli con la ex moglie Jana Carter e che, volendone avere un terzo senza risposarsi o fidanzarsi, si è messo d’accordo con una vecchia amica che voleva tanto avere un bambino e ora crescono insieme il figlio vivendo le loro vite separatamente, ma mantenendo una forte amicizia e crescendolo insieme.

La formula del platonic co-parenting può essere un accordo informale o formale, a seconda dei casi. La grande diffusione di questa formula ha portato anche alla creazione di siti come Modamily o Pollentree, che hanno migliaia di membri, tutti desiderosi di diventare genitori senza formare famiglie tradizionali.

Il concetto di platonic co-parenting si lega molto alle parole di Michela Murgia, che ha recentemente presentato la sua queer family, spiegando di aver comprato una casa per la sua famiglia, e ne ha ampiamente parlato sui social.

Legittimare un solo modello implica proprio questo: indurci a pensare che le cose in quella cornice avvengano in modo “normale” e che tutte le altre situazioni siano luoghi senza regole”, spiega la scrittrice. “Vi svelo un segreto: esattamente come tutte le famiglie, una famiglia queer è un posto dove si organizza la responsabilità reciproca”.

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