Bagno in mare vietato per batteri a Rimini, Riccione e altre 26 località romagnole

I campionamenti microbiologici delle acque hanno registrato il superamento dei parametri per la presenza di escherichia coli. Nonostante sei zone siano già rientrate nei limiti normativi, la situazione rimane "anomala".

Da Goro a Cattolica, passando per Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione e Misano Adriatico. Sul litorale romagnolo è stato imposto, mercoledì 27 luglio, il divieto temporaneo di balneazione in 30 km di costa, a causa del superamento dei parametri per la presenza di escherichia coli. Il batterio può causare disturbi come crampi addominali, nausea e vomito.

L’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpae), ha registrato – in base ai campionamenti programmati di martedì 26 – il superamento dei limiti in 28 (poi scesi a 22) su 98 punti di misura della riviera. La situazione è “anomala“, ha affermato Arpae: i divieti di balneazione sono consueti nelle 24 ore successive alle piogge, perché vengono aperti gli sforatori a mare che liberano le acque reflue. Il fenomeno risulta quindi enigmatico, dal momento che perdura un clima di siccità.

Per gli esperti potrebbe essere un sintomo del cambiamento climatico. Arpae ha proseguito:

Al momento le ipotesi possibili per spiegarne le cause sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine.

Lo stop aveva coinvolto anche il comune di Cervia, che lo ha revocato il giorno successivo in seguito ai risultati delle nuove analisi microbiologiche delle acque. In totale, sei zone di mare, nell’area di Rimini, Cervia e Bellaria-Igea Marina sono rientrate nei limiti normativi.

Dopo i nuovi campionamenti, quindi, resta il divieto di balneazione per la presenza di escherichia coli in 22 tratti della costa dell’Emilia Romagna. Arpae ha fatto sapere:

I campioni aggiuntivi eseguiti nelle acque di balneazione risultate non conformi ai limiti di legge nel corso dei campionamenti programmati del 26 luglio, hanno permesso di verificare il rientro nei limiti normativi per sei acque.

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