Ema Stokholma è tornata single solo da qualche mese dopo avere chiuso la sua relazione con Angelo Madonia, conosciuto ai tempi della loro comune esperienza a Ballando con le stelle, dove lui era il ballerino professionista che la accompagnava nelle varie coreografie. I due, che sono stati legati per circa un anno, sembravano essere davvero innamoratissimi, al punto tale che lui non aveva esitato a farle conoscere le sue bambine, nate da una precedente relazione, con cui lei aveva costruito un buon rapporto.

A distanza di tempo è però la conduttrice radiofonica a parlare per la prima volta e a rivelare i motivi che hanno portato al loro addio, sottolineando come la loro storia d’amore fosse diventata a tratti opprimente: “L’amore bisogna saperlo dare ma anche ricevere – ha detto lei in un’intervista a Vanity Fair –  Io ho capito che non devi mai cambiare perché qualcuno ti vuole diversa e non gli sta bene se ti metti un pantaloncino corto, se dici una parolaccia o se metti un rossetto troppo acceso. Sicuramente ho provato ad adeguarmi a uno stile di vita molto diverso dal mio. Ma non voglio più cambiare il mio comportamento per compiacere un uomo. Io sono una donna libera e non faccio niente di male”.

Madonia, a suo dire, tendeva a essere eccessivamente geloso e finiva per condizionare molti dei suoi comportamenti: “La gelosia e il possesso rovinano tutto, le ho subìte. Ma ci sono anche altre catene che ci mettiamo addosso, come appunto qualcuno che ti dice: non metterti quel vestito, devi essere meno sboccata, non puoi comportarti così – ha raccontato Ema Stokholma -. Io come reagivo a quelle parole? In realtà sono una testa calda, e queste cose le ho sempre combattute. Non va bene come mi vesto? Esco con i pantaloncini ancora più corti. Il rossetto no? Lo metto anche sui denti. Non sta bene dire le parolacce? Ne dico dieci apposta. Insomma, un grandissimo vaffa a queste imposizioni. È difficile mettermi i piedi in testa”.

Almeno ufficialmente lei non riesce a definire la loro relazione come “tossica”, come si usa spesso dire in casi simili, ma sicuramente ha compreso come non facesse bene a se stessa sopportando certe situazioni: “Dinamiche tossiche? Non so se definirle così, ma di certo la società ha dei codici che in amore non vanno rispettati. Io mi sono sentita di dividere tutta la mia vita, e l’ho fatto con tutta me stessa perché c’erano anche figli di mezzo. Però dopo un po’ mi mancavano le energie e lo spazio per essere me stessa e mi sentivo sempre meno amata. Io sono una che dà le chiavi di casa mia a un’altra persona il giorno dopo che la conosco e forse non è giusto, nessuno lo ha mai fatto con me”.

Essere tornata single, però, non le pesa, lei è convinta che una donna non abbia bisogno di un uomo per sentirsi completa e realizzata. Questa concezione però è frutto anche dell’infanzia non semplice che lei ha vissuto e di un rapporto con la madre piuttosto complesso: “Mia madre non mi ha mai insegnato che dovevo trovarmi un uomo per stare bene. La nostra era la casa degli orrori, ma mia madre era una donna sola, senza lavoro, che ha tirato su due bambini. Era una gran donna, con una grande forza. Grazie a lei non ho mai pensato che la mia felicità fosse legata a un uomo, e in effetti non ho mai voluto una famiglia. Io poi non ho bisogno di un uomo che mi porti la valigia al terzo piano: lo faccio da sola. E se serve chiedo agli amici” – ha concluso Ema Stokholma.

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