Gino Cecchettin racconta il lutto e il rapporto con i genitori di Filippo Turetta oggi

Il padre di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato a novembre 2023, ha raccontato la sua vita oggi, a cinque mesi di distanza dal femminicidio: “Ci sono dei momenti in cui mi sembra ancora impossibile pensare che Giulia non ci sia più”.

Gino Cecchettin ha raccontato la sua vita oggi, a cinque mesi di distanza dal femminicidio della figlia Giulia per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Ospite a Verissimo domenica, 7 aprile 2024, l’uomo si è aperto in una lunga intervista, nella quale ha ricordato quei tragici giorni del novembre 2023, quando Giulia Cecchettin era scomparsa dopo essere uscita per l’ultima volta insieme all’ex fidanzato: “La speranza è sempre presente nel cuore ma un papà e una mamma certe cose le sentono, quando vedevo che non mi arrivavano messaggi da parte sua ho cominciato a pensare che fosse successo qualcosa”, ha esordito l’uomo. “Speravo in un incidente, e non in altro, e questo sembra davvero un paradosso detto da un genitore”.

Parlando invece del rapporto con i genitori del femminicida, il 55enne ha svelato di sentirli ancora di tanto in tanto: “Ci sentiamo qualche volta per messaggio, per gli auguri delle feste. Io li esorto ad avere coraggio, a cercare di andare avanti, anche perché anche loro hanno un altro figlio”.

Sugli altri due figli, Davide ed Elena, Gino Cecchettin ha invece raccontato: “Ci sono dei momenti della giornata in cui mi sembra ancora impossibile pensare che Giulia non ci sia più ma la vita va avanti e cerco di guardare agli altri due miei figli: Davide ed Elena. Loro due stanno reagendo in modo diverso: Elena si sta per laureare in microbiologia a Vienna mentre Davide è ancora al liceo”. Nei giorni successivi alla scomparsa della sorella, Elena Cecchettin si era guadagnata l’attenzione dei media per il suo discorso contro il patriarcato e la cultura dello stupro, moventi del femminicidio della sorella. “Cerchiamo di reagire come una famiglia normale. Essere felice è un diritto di tutti”, ha quindi continuato l’uomo. “Pochi giorni fa siamo stati al Cern di Ginevra e tornando Davide ed Elena si sono messi a ballare sentendo la musica. Sono felice di averli visti così, perché loro hanno diritto a essere felici e in quel momento ho visto un primo passo verso la normalità”.

Loro sono forti e so che supereremo tutto, seppur con dolore. Scrivere il libro è stato doloroso ma anche curativo”, ha poi continuato l’uomo, che il 5 marzo 2024 ha pubblicato il libro Cara Giulia, dedicato alla figlia. “Mi sono deciso perché vedevo che cominciavo a perdere un contatto con Giulia: volevo ricordare ma mi sfuggiva sempre qualcosa, quindi, ho detto: ‘Devo fissare in qualche modo i meravigliosi momenti trascorsi insieme’. Lei mi chiamava ‘papino’, io quando tornavo a casa sentivo la sua vocina flebile chiamarmi così e se penso che non la sentirò più, soffro tanto. Scrivere il libro è stato un dono per me e anche per gli altri perché i proventi del libro serviranno a un’associazione che aiuterà le donne nei loro momenti difficili”. Poi, Gino Cecchettin ha concluso ricordando la figlia:

Giulia era una ragazza semplicissima ma era la sua semplicità il suo punto forte, dava un’anima a tutti, anche alle formiche. Da piccolina la chiamavamo “l’esploratrice” perché non riuscivi mai tenerla ferma, voleva arrampicarsi sui giochi, in cucina tirava fuori tutto dagli scaffali perché voleva sapere cosa ci fosse dentro. Quando mia moglie mancò, lei preparava la tavola anche per lei, non so se abbia mai superato la perdita della mamma perché, quando ne parlava, piangeva sempre. Per la laurea stavamo preparando una bella festa, si respirava un clima di felicità. È stato tutto congelato.

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