Gino Cecchettin e la telefonata dal Papa: "Per quanto uno non creda, lui rappresenta 2 miliardi di persone"

Gino Cecchettin ha rivelato di essere stato contattato da Papa Francesco lo scorso novembre, dopo il femminicidio della figlia Giulia Cecchettin, 22 anni, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Cecchettin ha raccontato della telefonata col Papa durante la presentazione del suo libro Cara Giulia al locale teatro Verdi di Padova.

Il libro di Gino Cecchettin, Cara Giulia, cosa ho imparato da mia figlia, è uscito nella giornata di ieri in tutte le librerie e durante la presentazione del volume al teatro Verdi di Padova il padre di Giulia Cecchettin ha raccontato, come riporta la stampa locale, della telefonata arrivatagli da Papa Francesco tramite il cardinale Matteo Zuppi, presidente Cei e vescovo di Bologna.

“È stato lui a chiamarmi dicendomi ‘Ti passo il Santo Padre'”, ha ricordato Gino Cecchettin, confidando di avere un rapporto “un po’ equivoco” con “i piani di sopra”. “Ma per quanto uno non creda, lui rappresenta 2 miliardi di persone”, ha aggiunto Cecchettin, spiegando che quando senti le parole del Pontefice “senti due miliardi di persone che ti danno una pacca sulla spalla e ti sostengono. Questo è un dono”.

Nella giornata di ieri, alla presentazione del libro Cara Giulia, cosa ho imparato da mia figlia, il teatro Verdi ha visto un’affluenza che non ha lasciato posti vuoti nel locale. Il libro, come ha spiegato Gino Cecchettin, è stato per lui il miglior modo per “elaborare” il lutto per sua figlia, aggiungendo che questo libro “non è per me, è per Giulia e per tutte le Giulie che potremo salvare”.

Tutti i proventi del libro Cara Giulia, cosa ho imparato da mia figlia serviranno a finanziare la neonata Fondazione per la lotta alle violenza di genere, che sarà attivata proprio in nome di Giulia Cecchettin, studentessa di Vigonovo.

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Ospite domenica scorsa a Che tempo che fa da Fabio Fazio Gino Cecchettin ha anche spiegato che non parla mai del femminicida Filippo Turetta, attualmente rinchiuso nel carcere di Montorio Veronese, a Verona, perché vuole concentrarsi “solo su Giulia”, ma che ha pensato ai genitori del ragazzo, con cui ha rivelato di essersi sentito due volte, l’ultima a Natale. “Rinnovo a loro tutto il mio sostegno, perché ancora adesso stanno vivendo un dramma”, ha detto.