Giorgia Soleri si è aperta con i follower sulle sue condizioni di salute. In una lunga storia Instagram, l’influencer ha raccontato di soffrire, da circa tre settimane, di una cistite non batterica che la sta preoccupando parecchio.

Ho la cistite da tre settimane e non è batterica. Mi sembra di essere tornata a quattro anni fa, prima della diagnosi, a stare male e non sapere né perché né cosa fare per stare meglio”, ha detto la modella, alla quale, nel 2020, erano state diagnosticate vulvodinia, contrattura pelvica e neuropatia del pudendo.

giorgia soleri
Instagram @giorgiasoleri_

Tutti i motivi per cui di solito viene la cistite non batterica sono sotto controllo, quindi non capisco. Sono già in contatto con la mia ginecologa chiaramente, non cerco consigli qui”, ha poi specificato Soleri. “Solo sfogarmi e far vedere che nonostante le terapie, il percorso, la consapevolezza, l’equipe che mi segue… a volte capita una ricaduta. E fa una paura del ca**o, sempre. Mamma mia, quanto fa paura”.

Sin dalla sua diagnosi di vulvodinia, Giorgia Soleri ha utilizzato le proprie piattaforme per sensibilizzare il pubblico sulle problematiche di chi vive con questa malattia, prima fra tutte il mancato riconoscimento e conseguente difficoltà ad ottenere una diagnosi.

La vulvodinia, patologia che causa dolore cronico alla vulva, non è infatti inserita tra le malattie croniche invalidanti dal nostro sistema sanitario nonostante, secondo i dati dell’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus, ne soffra fino a una donna su sette nel corso della vita.

Una battaglia, quella per il suo riconoscimento, che è sempre stata cara all’attivista, grazie alla quale, nel 2022, si è giunti a parlare di vulvodinia e di neuropatia del pudendo anche alla Camera dei deputati: nel maggio di quell’anno, infatti, la proposta di legge per il loro riconoscimento era stata depositata grazie al lavoro del Comitato Vulvodinia Neuropatia Pudendo, di cui Soleri fa parte.

La modella si è quindi espressa pubblicamente più volte per diffondere conoscenza e consapevolezza riguardo alle malattie croniche femminili, partendo proprio dalla sua esperienza personale: “L’anno in cui ho cominciato a stare male avevo sedici anni. Da allora sono sempre stata accompagnata dal dolore come un’ombra”, aveva raccontato l’influencer a Tonica, programma di Andrea Delogu. “Mi sono sentita dire di tutto, che ero pazza, che ero ansiosa, stressata, che mi inventavo i sintomi. Sono arrivata a crederci e a considerare il dolore parte di me”.

Stasera sono qui rinunciando alla mia privacy per chiedere a gran voce un diritto: un riconoscimento sociale, politico, medico ed economico di una malattia ancora sottovalutata ma estremamente invalidante come la vulvodinia”, aveva poi concluso.

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