Giucas Casella ha ottenuto la popolarità in Tv presentandosi in veste di mentalista e sottolineando di essere in grado di ipnotizzare il pubblico, sia quello che era presente in studio sia chi lo guardava da casa. La sua celebre frase “Solo quando lo dico io” è diventata un must, anche se lui non ama essere ricordato solo per questo, ma è convinto di avere alle sue spalle una storia che può essere importante conoscere.

L’artista siciliano non ha timore di sottolineare quando sia davvero riuscito a capire di essere in possesso di poteri comuni a pochi. Tutto questo è avvenuto quando era solo un bambino, in una circostanza in cui è arrivato a temere per la sua vita, visto che a causa di una disattenzione era caduto in un pozzo in una campagna che si trovava vicino a casa.

Mia madre che era sordomuta non poteva sentire le mie grida di disperazione – ha raccontato in un’intervista a RepubblicaMa la chiamai comunque, ‘Mamma mamma’. E credo che il senso materno ma anche i primi episodi di telepatia la fecero arrivare in tempo per tirarmi fuori da lì”.

All’anagrafe Giucas Casella si chiama Giuseppe Casella Mariolo, a dargli il suo nome d’arte è stato il parroco del suo paese, convinto che lui avesse un dono, al punto tale da organizzare uno spettacolo in cui avrebbe potuto dimostrare a tutti le sue capacità.

Gli inizi non sono stati semplici, ma lui sa bene chi ha dimostrato di credere in lui: “Dormivo da amici incontrati per strada o sui treni. Mi spostavo in continuazione in tutte le città – ha raccontato al quotidiano – Finché a Milano incontrai un mio cugino che mi fece indossare un costume con mantelli e mi presentò a un impresario. Da lì iniziai a lavorare nei night club in tutta Italia, ero un’attrazione molto richiesta. E poi iniziai a lavorare nelle navi da crociera come l’Achille Lauro. Feci il giro del mondo per 3 volte”.

La svolta è arrivata grazie a Edda Ciano, la figlia di Benito Mussolini, che ha deciso di presentarlo a Pippo Baudo: “Edda Ciano insieme a Roberto Gervaso mi organizzarono uno spettacolo al Bagaglino e li incontrai la segretaria di Pippo Baudo, Nina Malatesta. Lei rimase impressionata dal mio spettacolo al punto che mi portò in Sicilia da Pippo ad Antenna Sicilia e dalla Sicilia a Domenica in. Dove divenni il Giucas televisivo. Era il 1979″. Il classe 1949 è però riconoscente anche a Mara Venier, con cui ha lavorato spesso in Tv: “Le devo la mia rinascita negli Anni ’90 con Domenica in. Ha tirato fuori un lato comico che neanche io conoscevo”.

Nel corso degli anni Giucas Casella è diventato noto per l’esperimento in cui arriva a camminare sui carboni ardenti, anche se non sempre tutto è andato per il verso giusto: “Quando facevo il fachiro mi trafiggevo braccia e ventre con degli spilloni. Con l’apnea una volta  in Spagna superai il limite di sopportazione e non potevo liberarmi. Mi spaventai. È stata la prima volta che ho temuto il peggio“. E c’è ancora un sogno che vorrebbe realizzare: coprire il suo corpo di api e provare a resistere il più possibile.

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