Carolina Marconi ha scoperto di avere un tumore al seno nel 2021, diagnosi che l’ha gettata nello sconforto, ma che l’ha spinta a condividere le sue sensazioni sui social per poter dare coraggio alle donne che stavano vivendo la sua stessa esperienza. L’ex concorrente del Grande Fratello aveva così mostrato uno dei momenti più temuti da chi si trova ad affrontare questa malattia, quello in cui si decide di rasare i capelli ben sapendo di doverli perdere a causa della chemioterapia (lei firmava i suoi post definendosi “pelatina“), ma senza dimenticare i giorni trascorsi in ospedale per la terapia.

Oggi quella fase è stata finalmente superata, ma lei non nasconde di sentirsi delusa per alcune conseguenze che si sta trovando ad affrontare in prima persona e che le impediscono di agire come vorrebbe.

Un giorno il medico mi ha accolta raggiante: ‘Carolina sei guarita’. Una grande felicità. Ma poi, nella pratica, non vengo considerata davvero ‘sana’, per esempio per le pratiche di adozione di un figlio.  E nemmeno per avere un prestito per un mio negozio” – ha raccontato lei all’Adnkronos.

Parlarne per lei non può che essere importante, soprattutto perché si tratta di una situazione che si trovano a vivere ogni giorno tante persone e che non che causare grande amarezza. “Veramente assurdo soprattutto se si considera che l’Inps toglie il sussidio legato alla malattia perché ti considera guarita – ha detto ancora – Sono tante le donne che mi scrivono su questo tema, mentre su altri piani è come se rimanessi sempre segnata: non si hanno gli stessi diritti di chi non si è ammalato”.

Carolina Marconi non ha mai nascosto di voler diventare mamma, ma anche questo sogno appare sempre più difficile da realizzare. La 45enne sarebbe favorevole anche all’adozione, ma anche in questo caso ci si deve scontrare con i problemi generati dalla burocrazia e dalle normative esistenti (lei si sta battendo per eliminare l’oblio oncologico): “Mi hanno detto che sarà difficile arrivarci, le liste di attesa sono lunghe e noi ex malati siamo gli ultimi della fila. Ho 45 anni, se rimarrà la regola di dover attendere 10 anni dopo la conclusione delle cure non c’è una vera possibilità. Stessa cosa vale per i mutui. È importante una legge, ma serve anche dare la possibilità di potere davvero usufruire dei nostri diritti. Io tra 10 anni avrò 55 anni. Così sembra un po’ una presa per i fondelli. Bisogna anche fare in modo che si possa usufruire davvero del diritto, quando è utile. Vogliamo ritornare a vivere, così non è possibile” – ha concluso.

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