Due fratellini canadesi, un maschio e una femmina, sono nati a 22 settimane e sono entrati nel Guinness dei primati come i gemelli più prematuri del mondo.

Adiah e Adrial Nadarajah sono nati con 126 giorni di anticipo, superando il precedente record di 125 giorni stabilito nel 2018 da due gemelli nello stato americano dell’Iowa. Una gravidanza normale dura solitamente 40 settimane, il che rende la nascita di Adiah e Adrial prematura di 18 settimane. Se i due bimbi fossero nati anche solo un’ora prima della 22° settimana, l’ospedale non avrebbe tentato misure salvavita.

La mamma, Shakina Rajendram, ha detto che quando ha iniziato il travaglio a sole 21 settimane e cinque giorni, i medici le hanno detto che i bambini “non erano vitali” e avevano lo “0% di possibilità di sopravvivenza“. “Eravamo sotto shock”, ha ricordato Shakina. Per lei si trattava della seconda gravidanza, dopo che aveva perso il primo figlio nello stesso ospedale, vicino alla loro casa in Ontario.

Il padre, Kevin Nadarajah, ha riferito che l’ospedale ha detto loro che il personale non sarebbe stato in grado di portare a termine con successo un parto così precoce. Una rivelazione terribile che lo ha tenuto sveglio la notte, a pregare con il “viso rigato di lacrime”.

Va detto che la maggior parte degli ospedali non cerca di salvare i bambini nati prima delle 24-26 settimane. La coppia ha però deciso di trasferirsi al Mount Sinai Hospital di Toronto, che ha un’unità di terapia intensiva neonatale specializzata.

Al secondo giorno di travaglio della signora Rajendram – 21 settimane e sei giorni di gravidanza – le è stato detto che se i bambini fossero nati anche solo pochi minuti prima delle 22 settimane, sarebbero stati lasciati morire. Nonostante il forte sanguinamento, la donna ha riferito di aver fatto di tutto per tenere dentro di sé i bambini ancora per qualche ora.

Alla fine le acque si sono rotte 15 minuti dopo la mezzanotte. Meno di due ore, i due piccoli sono venuti alla luce. Adiah e Adrial hanno da poco festeggiato il loro primo anno d’età, nonostante i gravi problemi medici presentatisi dopo la nascita. “Abbiamo visto con i nostri occhi i bambini rischiare la morte, molte volte”, ha detto la signora Rajendram. I due piccoli sono ancora seguiti da una equipe medica, ma per fortuna “stanno benissimo”.

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