Molto spesso ci capita di imbatterci in situazioni in cui siamo tenuti a fare una scelta e non riusciamo a decidere cosa fare. In questi casi, l’illeismo può tornarci utile.

L’illeismo è la pratica di parlare di sé in terza persona, piuttosto che in prima persona. Questo espediente retorico è spesso usato dai politici per cercare di dare alle loro parole un’aria di obiettività. Un piccolo trucco linguistico che farebbe sembrare l’affermazione fatta un po’ più simile a un fatto storico, registrato in modo imparziale.

Oggi parlare di se stessi in terza persone potrebbe apparire un po’ strano, eppure recenti ricerche psicologiche suggeriscono che l’illeismo può effettivamente portare alcuni reali benefici cognitivi.

Se stiamo cercando di prendere una decisione difficile, parlare di noi stessi in terza persona può aiutare a neutralizzare le emozioni che ci potrebbero portare a fare scelte basate sull’impulsività, permettendoci di trovare una soluzione più saggia al nostro problema. Ci assicureremo infatti un maggior distacco.

Lo studio condotto sull’illeismo è stato guidato da Igor Grossmann dell’Università di Waterloo in Canada. Grossmann ha studiato attentamente una serie di “componenti metacognitive”, tra cui l’umiltà intellettuale, il riconoscimento dei punti di vista altrui e la ricerca di compromessi. Tutti fattori chiave indispensabili per prendere decisioni sagge.

Grossmann ha chiesto ai partecipanti di pensare ad alta voce alle loro risposte a vari problematiche e un gruppo di psicologi ha valutato le loro risposte verbali secondo questi criteri. Si è scoperto che questi test di ragionamento saggio erano migliori dei test del QI nel prevedere la soddisfazione generale della vita delle persone e la qualità delle loro relazioni sociali.

Un ulteriore studio condotto da Grossmann e Ethan Kross presso l’Università del Michigan ad Ann Arbor ha dimostrato che le persone che impiegano l’illeismo per parlare dei loro problemi hanno mostrato una maggiore umiltà intellettuale, capacità di riconoscere le prospettive degli altri e disponibilità a raggiungere compromessi.

Dal momento che l’illeismo ci aiuta a mettere in prospettiva i nostri problemi, può anche aiutarci a rispondere in modo più equilibrata agli stress quotidiani. Le persone nello studio a cui è stato richiesto di parlare in terza persona hanno riportato emozioni più positive dopo eventi difficili e si sono soffermati meno sulla tristezza, la frustrazione o la delusione.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!