L’Antartide sembra sempre meno riconoscibile ogni anno che passa. Ora i fiori hanno cominciato a sbocciare anche qui e questo rappresenta un segnale allarmante del cambiamento climatico globale.

Un recente studio ha rilevato che le due uniche specie di piante da fiore native della penisola antartica stanno crescendo a una velocità senza precedenti, in parallelo all’aumento delle temperature e al progressivo scioglimento dei ghiacci.

Soltanto nel periodo compreso tra il 2009 e il 2019, l’erba antartica ha registrato un tasso di crescita equiparabile a quello verificatosi nei cinquant’anni precedenti. Un dato davvero angosciante.

Questi significativi cambiamenti sono arrivati in concomitanza con un marcato aumento delle temperature estive. Nel corso del 2022, i ricercatori dell’Università di Washington (UW) hanno documentato la più intensa ondata di caldo mai registrata nell’Antartide.

Nel mese di marzo, le temperature nelle vicinanze del Polo Sud hanno superato di 39 °C la media per tre giorni consecutivi, raggiungendo un massimo di -10 °C.

Edward Blanchard-Wrigglesworth, uno scienziato atmosferico e autore principale di un articolo pubblicato dal team dell’Università di Washington, ha riferito a Kasha Patel del Washington Post che questo è stato il record dell’anomalia di temperatura più alta mai registrato in qualsiasi parte del mondo.

Durante questo periodo, alcuni membri del suo team che lavoravano in Antartide hanno sperimentato temperature così insolitamente elevate da permettersi di indossare pantaloncini e persino stare a torso nudo al sole.

Un team di ricerca, sotto la guida di Nicoletta Cannone, una ricercatrice presso l’Università dell’Insubria in Italia, ha condotto uno studio mirato alla misurazione della crescita di due varietà di piante autoctone dell’Antartide. Questa analisi è stata eseguita in alcuni siti sull’isola di Signy, all’interno delle Isole Orcadi Meridionali.

Grazie a questo studio, non solo si è constatata una crescita più accelerata delle piante in questi siti, ma, nel corso degli anni, questi luoghi si sono progressivamente popolati in maniera sempre più densa di vegetazione, parallela all’aumento delle temperature in seguito al cambiamento climatico.

L’organizzazione no-profit Discovering Antarctica ha riferito che la regione ha registrato un incremento medio di temperatura di 3°C, attribuito all’impatto del cambiamento climatico generato dall’uomo. Questo aumento termico ha comportato il progressivo ritiro delle piattaforme di ghiaccio, che un tempo erano stabili.

Peter Convey, un ricercatore del British Antarctic Survey, ha condiviso con il New Scientist le sue osservazioni: “La peculiarità più notevole di questa situazione non è tanto la constatazione di un aumento di velocità nella crescita della vegetazione, quanto il fatto che riteniamo di essere giunti a un momento che assomiglia a un cambiamento di passo o a un punto di svolta.”

I ricercatori hanno riconosciuto che la crescita delle piante potrebbe essere influenzata da vari fattori, tra cui il declino della popolazione di foche orsacchiotte, ma è il cambiamento climatico gioca chiaramente un ruolo fondamentale.

Parallelamente, man mano che l’habitat diventa più ospitale, è plausibile che specie invasive possano colonizzare il continente antartico, creando una pressione competitiva eccessiva sulle piante autoctone. Ciò potrebbe, a sua volta, destabilizzare gli ecosistemi locali che hanno conservato la loro integrità per tantissimi anni.

Nicoletta Cannone ha sottolineato: “Se applichiamo le osservazioni fatte sull’isola di Signy ad altri luoghi in Antartide, potremmo assistere a un processo simile. Ciò implica che il paesaggio e la biodiversità dell’Antartide potrebbero subire cambiamenti rapidi”.

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