Sono state identificate le 21 vittime dell’incidente di Mestre di martedì 3 ottobre 2023, alle ore 19:38, quando un autobus sul quale viaggiavano 39 turisti di diverse nazionalità è caduto da un cavalcavia sulla strada che da Venezia porta a Marghera. L’autobus aveva fatto un volo di 15 metri e si era incendiato non appena aveva toccato terra. I turisti stavano tornando verso il camping dove alloggiavano, il Hu Camping Town di Marghera, dopo una giornata nel capoluogo.

Drammatico il bilancio: 21 morti e 14 feriti in tutto, tra i quali alcuni gravissimi. Ora, il prefetto di Venezia Michele Di Bari, dopo essere giunto sul posto insieme al questore Gaetano Bonaccorso e al capo della Procura di Venezia Bruno Cherchi, ha comunicato che tutte le vittime sono state identificate.

Si tratta di nove cittadini ucraini (Serhii Beskorovainov, 70 anni, Tetiana Beskorovainova, 69, Anastasiia Morozova, 11, Yuliia Niemova, 30,  Iryna Pashchenko, 30, Liubov Shyshkarova, 30, Dmytro Sierov, 33, Vasyl Lomakin, 70, e la piccola Daria Lomakina, di 10 anni); quattro romeni, ovvero la famiglia Ogrezeanu (papà e mamma Mihaela Loredana e Mircea Gabriel, 42 e 45 anni, e le piccole Aurora Maria, 8 anni, e Georgiana Elena, 13); tre cittadini tedeschi (Siddarta Jonathan Grasse, 28 anni, Anne Eleen Berger, 32, e Charlotte Nima Frommherz, un anno e mezzo); una croata (Antonela Perkovic, 25 anni, in viaggio di nozze con il marito Marko Bakovic); due portoghesi (Gualter Augusto Carvalhido Maio, 58 anni, e Maria Fernanda Arnaud Maciel, 56); una sudafricana (Annette Pearly Arendse, 58 anni) e un italiano, ovvero l’autista, Alberto Rizzotto, 40 anni.

Ora dal mezzo, rimosso dalla strada alle cinque del mattino successivo, sono state estratte le due telecamere e le due scatole nere; verranno inoltre analizzate le videocamere posizionate sul cavalcavia, che hanno ripreso la scena. Non è ancora chiara infatti la dinamica dell’incidente, sul quale la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo, anche se si sospetta un malore del conducente o una manovra azzardata. Sotto shock i colleghi di Rizzotto, autista da sette anni, che lo definiscono “un conducente esperto”.

Non ci sono allo stato indagati – ha invece detto Bruno Cherchimentre il guardrail, la zona di caduta del bus e lo stesso mezzo sono stati posti sotto sequestro”.

Ed è polemica anche sullo stato della strada: “Parliamo di ipotesi, ma da quello che abbiamo potuto accertare attraverso i nostri referenti era un guardrail a unica onda altezza metro e non tripla, come sarebbe stato necessario per il contenimento di un veicolo che può raggiungere le 18 tonnellate”, ha spiegato ad ANSA Giordano Biserni. “Dipende dall’angolatura che prende, un guardrail così può contenere un’auto, ma un bus del genere è difficile che possa essere contenuto e lo dimostrano anche altri incidenti simili”.

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