Secondo un rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente i Paesi dell’UE potrebbero salvare 238mila persone ogni anno se solo rispettassero le linee guida sull’inquinamento dell’aria stilate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il rapporto pubblicato dall’Agenzia europea per l’Ambiente mostra che ogni anno circa 238.000 persone muoiono per inquinamento atmosferico, e che tali morti potrebbero essere evitate se i Paesi dell’UE27 rispettassero effettivamente le linee guida dell’OMS in materia di inquinamento atmosferico.

L’Agenzia europea per l’Ambiente ha anche mostrato, attraverso i dati raccolti, che più di 400.000 morti potrebbero essere evitate se si riuscisse a evitare completamente l’inquinamento atmosferico da particelle.

Un nuovo studio, pubblicato su Nature, ha stimato i benefici che potrebbero derivare dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico causato dal traffico e dal riscaldamento domestico, prendendo in considerazione 41 Paesi europei: lo studio ha rivelato che una riduzione del 20% dell’inquinamento da traffico stradale potrebbe ridurre i decessi annuali in tutta Europa di circa 7.000 persone all’anno e si riscontrerebbe anche una riduzione dei decessi per infarto, ictus e diabete di tipo 2, oltre che per cancro ai polmoni.

La Germania avrebbe una riduzione potenziale di oltre 1.000 decessi all’anno; per il Regno Unito e l’Italia, invece, la riduzione sarebbe di oltre 500 persone all’anno.

Il dottor Niki Paisi, del team di studio presso il Climate and Atmosphere Research Center del Cyprus Institute, ha dichiarato al Guardian che il 26% e il 12% dei decessi in Europa possono essere evitatise si eliminano rispettivamente le emissioni da combustione residenziale e da trasporto stradale”.

Questi settori, ha ricordato Paisi, sono al centro delle strategie net zero, quindi “è evidente che è possibile ottimizzare le nostre politiche sull’inquinamento atmosferico e sul clima per ottenere i massimi benefici per la salute”.

Il 20 febbraio il Consiglio dell’UE ha approvato una nuova legislazione per l’aria pulita per il 2030 e oltre, con limiti più severi per le particelle tossiche e i gas, ma la legge, che deve essere formalmente adottata prima di entrare in vigore, è stata annacquata con scappatoie che consentono agli Stati membri di ritardare il raggiungimento degli obiettivi fino a un decennio.

Nonostante la possibilità di ritardi, questa legge consente comunque ai cittadini di venire risarciti quando i governi non rispettano le linee guida e, di conseguenza, danneggiano la loro salute.

Mark Nieuwenhuijsen, epidemiologo ambientale presso l’ISGlobal di Barcellona, ha detto al Guardian che “È necessario intervenire con urgenza. Ciò richiede un approccio olistico che riunisca molti settori diversi, tra cui energia, trasporti, industria e agricoltura”.

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