Oceangate ha annunciato la morte presunta dei 5 passeggeri a bordo del Titan nella giornata di ieri. Il regista del film cult Titanic, James Cameron, ha commentato la tragedia come molto similare a quella del Titanic stesso.

In un’intervista rilasciata ieri ad ABC News il regista ha dichiarato che la comunità subacquea era “profondamente preoccupata” per la sicurezza del sommergibile già prima della spedizione di domenica, al punto che alcuni dei principali esponenti della comunità di ingegneri esperti di immersioni a grandi profondità hanno “persino scritto delle lettere alla società, dicendo che quello che stavano facendo era troppo sperimentale per trasportare passeggeri e che doveva essere certificato”, ha affermato.

Quando le ricerche, nella giornata di ieri, hanno portato alla scoperta dei detriti del Titan, segno che i passeggeri all’interno erano morti, a soli 500 metri dal relitto del Titanic, James Cameron, 68 anni, ha detto di non aver potuto fare a meno di collegare le circostanze della catastrofe del Titan a quelle del Titanic.

Mi colpisce la somiglianza con il disastro del Titanic”, ha commentato il regista, “dove il capitano fu ripetutamente avvertito della presenza di ghiaccio davanti alla sua nave, eppure andò a tutta velocità in un campo di ghiaccio in una notte senza luna”.

James Cameron ha sottolineato che in entrambi i casi chi di dovere non ha ascoltato gli avvertimenti, causando la tragedia e la conseguente morte dell’equipaggio. “Che si verifichi nello stesso identico luogo… credo sia semplicemente sorprendente. È davvero surreale”, ha aggiunto il regista.

OceanGate ha annunciato che le 5 persone a bordo del sommergibile disperso, che ha perso il contatto con la nave principale a meno di due ore dalla spedizione, domenica mattina, sono morte e ha confermato i nomi dei passeggeri. “Riteniamo che il nostro CEO Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet siano morti”, hanno riferito in un comunciato.

Suleman Dawood aveva solo 19 anni. Lo zio del ragazzo, Azmeh Dawood, ha dichiarato a NBC News che il 19enne era “terrorizzato” dalla spedizione, ma che aveva intrapreso il viaggio comunque per compiacere il padre, durante il weekend della Festa del Papà.

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