Si chiamava Julieta Hernandez, per tutti era Miss Jujuba. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il 5 gennaio scorso nel cortile sul retro dell’abitazione della coppia accusata di averla strangolata e stuprata, Deliomara dos Anjos e suo marito, Thiago da Silva. La bicicletta con cui da otto anni viaggiava per il Brasile, invece, è stata recuperata in una grotta vuota poco distante dal luogo in cui il delitto si sarebbe consumato.

Il suo delitto risalirebbe al 23 dicembre, ma è stato scoperto, come detto, solo all’inizio dell’anno; l’ultima volta in cui Hernandez è stata vista è stata a Presidente Figueiredo, una cittadina ottanta miglia a nord della città di Manaus, nel nord-ovest del Brasile. Il giorno dopo la donna, che lavorava come clown e burattinaia e faceva parte di un club di ciclismo, il Pé Vermêi, formato da artisti e ciclisti che pedalano per il Brasile, era attesa a Rorainópolis, una città nello stato di Roraima, al confine con il Venezuela. Da lì sarebbe tornata a casa, proprio in Venezuela, da sua madre.

Il capo della polizia civile di Amazonas, Valdinei Silva, ha invece spiegato in una conferenza stampa che Julieta Hernandez sarebbe stata uccisa dai Da Silva dopo aver dormito a casa loro. Interrogato, Thiago Da Silva ha dapprima detto che la donna se n’era andata il giorno dopo, ma un vicino ha in seguito allertato la polizia, dopo aver ritrovato la bicicletta e gli effetti personale di Miss Jujuba. Le seguenti indagini hanno quindi permesso di recuperare il corpo della donna, proprio nel cortile dell’abitazione della coppia, la quale, interrogata, ha rilasciato versioni contrastanti anche sul movente dell’omicidio.

Secondo il suo assassino Julieta Hernandez sarebbe stata uccisa in seguito al tentativo, finito male, di rubarle il telefonino; ha inoltre spiegato di aver strangolato la donna e di averla in seguito stuprata, mentre la moglie ha gettato alcol su di lei dando fuoco al suo corpo, quando ancora era viva.

Il Circo di Soladies, collettivo di artiste che si esibiscono come clown, che nei giorni della scomparsa di Miss Jujuba ha lanciato appelli e diffuso post a mezzo social, ha lanciato una campagna di crowdfunding per aiutare a coprire le spese di restituzione della salma di Hernandez in Venezuela e dei suoi servizi funebri e di sepoltura.

La nostra grande Julieta, il nostro clown Jujuba ha portato i suoi sogni sulla bicicletta e ha diffuso sorrisi in tutto il Brasile. Ce l’hanno portata via. La sua vivacità è stata vittima di un femminicidio e la sua bici distrutta, così come i nostri cuori.

Jujuba, sfortunatamente non ti abbiamo trovato in tempo. Tutto questo ci dimostra quanto siamo piccoli di fronte a tanta brutalità. Ma tu, con la tua gigantesca grandezza contenuta nel naso, ci hai insegnato che bisogna avere il coraggio di continuare a pedalare. Tutto quello che abbiamo è il ricordo del tuo sorriso e della tua voglia di vivere.

Anche il cantante brasiliano Chico Cesar ha pianto la morte di Hernandez sui social media.

Sì, è stata uccisa nell’Amazzonia brasiliana, violentata e il suo corpo crudelmente dato alle fiamme mentre era ancora viva. Donna venezuelana, clown, artista. Persona libera che viaggia per l’America Latina in bicicletta, confidando nel buon senso e nella gentilezza degli esseri umani. Non più. È perché? Per essere una donna. Ecco cos’è la cultura del femminicidio, la nostra cultura. Rivedo in lei tanti miei amici, persone che amo e ammiro, viaggio in giro per il mondo. Ma non so come proteggere le donne in questo mondo ostile. Ci vediamo per sempre, Julieta.

In suo nome sono state organizzate pedalate in tutto il mondo: migliaia di donne scenderanno in bici il 18 gennaio nelle strade delle città per ricordare l’artista brutalmente uccisa, e anche le più grandi città italiane partecipano. Pedalate in memoria di Kulieta Hernandez sono previste a Roma e Torino.

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