Il premier australiano Malcolm Turnbull, già scottato dallo scandalo suscitato dal suo vice, Barnaby Joyce che, sposato e con figli, aspetta un figlio dalla sua ex giovane collaboratrice Vikki Campion, ha deciso di usare il pugno duro e di adottare un provvedimento che sta già facendo discutere. A scriverlo è l’agenzia di stampa Ansa secondo cui d’ora in avanti ai ministri del Governo conservatore australiano sarà tassativamente proibito avere relazioni sessuali coi propri dipendenti. A deciderlo è lo stesso Premier Malcolm Turnbull al quale, per il caso di Joyce, è stata chiesta da parte del partito conservatore la testa del suo vice.

Secondo l’emittente pubblica australiana, la Abc, il primo ministro ha stigmatizzato il comportamento del vice come un “clamoroso errore di valutazione” che ha innescato, di fatto, un “gran polverone”. Turnbull h aggiunto che, “con la sua condotta ha colpito sua moglie Natalie e le loro figlie con dolore e umiliazioni terribili e anche la sua nuova partner”. Il premier australiano, infine, ha aggiunto che Joyce si prenderà un periodo di ferie giusto per mettere ordine nelle sue vicende personali ma anche per trovare “una casa nuova per la nuova partner e il loro bambino, atteso per aprile”.

Adesso, però, per evitare che uno scandalo del genere possa ricapitare, ha disposto ai suo ministri di astenersi dall’attività sessuale con il proprio staff, con i propri dipendenti. Ovviamente, anche in questo caso, come è già accaduto in Italia con lo scandalo #metoo che ha raggiunto il suo apice con le accuse al regista Fabrizio Frizzi, si sono formate due fazioni opposte: chi parla di puritanesimo e chi, invece, punta il dito contro gli abusi di potere commessi dai politici australiani, nel caso specifico da Joyce che, sposato da 24 anni, ha dovuto ammettere la relazione extraconiugale con un’impiegata – una sua giovane collaboratrice – rimasta incinta.

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