Niente carcere per lo youtuber Matteo Di Pietro: la sentenza sull'incidente in cui morì Manuel Proietti, 5 anni

Il ventenne, accusato di omicidio stradale aggravato e lesioni, ha patteggiato 4 anni e 4 mesi, ma ha già scontato parte della pena. "Il mio assistito ha riconosciuto la sua responsabilità", dice la legale Antonella Benveduti.

Matteo Di Pietro non andrà in carcere. Il 20enne accusato accusato di omicidio stradale aggravato e lesioni per l’incidente di Casal Palocco ha infatti patteggiato 4 anni e 4 mesi, ma ha già scontato parte della pena: essendo la rimanenza inferiore al tetto massimo previsto per gli arresti domiciliari ovvero 4 anni, il giovane, al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche, non vedrà il carcere.

I domiciliari erano stati disposti per Di Pietro in data 22 giugno 2023, pochi giorni dopo che lo youtuber, a bordo di un Suv Lamborghini, aveva investito la macchina in cui viaggiavano Elena Uccello e i suoi due figli, Aurora e Manuel Proietti. Mentre le prime due erano sopravvissute, il piccolo Manuel, di soli 5 anni, non ce l’aveva fatta.

La pena di 4 anni e 4 mesi è quindi derivata dal patteggiamento tra Matteo Di Pietro e il pm, richiesto dall’imputato nel mese di dicembre 2023. Lo youtuber ha infatti “espresso le sue scuse, il suo dolore. Ha riconosciuto nuovamente la sua responsabilità, come aveva già fatto nell’interrogatorio e ha espresso anche il suo desiderio di impegnarsi in futuro in progetti che riguardano la sicurezza stradale. Quindi un suo impegno sociale che lui stesso ha definito come ‘obiettivo sociale’”, queste le parole dell’avvocata Antonella Benveduti, riportate, tra gli altri, anche da Rai News.

Il mio assistito non andrà in carcere.  Credo che questa sia una condanna in linea con quelle che sono le finalità del nostro ordinamento, di rieducazione, risocializzazione proprie della sanzione penale. Sono cardini fondamentali del nostro ordinamento penale, previsti dalla Costituzione, e importanti nel valutare poi la correttezza di questa pena. Nessuna condanna può mitigare il grave lutto, la grave perdita”, ha poi concluso la legale.

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