Il Metaverso, si sa, è un luogo frequentato da persone di tutti i tipi: dai semplici utenti curiosi in cerca di un po’ di svago a quelli che fanno di tutto per ottenere visibilità. In questa vera e propria giungla del web, è essenziale monitorare le attività degli utenti online, in modo da evitare il dilagare di comportamenti sessualmente spinti o violenti.

A controllare il comportamento degli utenti nella realtà virtuale sono diversi moderatori/educatori (la maggior parte dei quali lavora su base volontaria), il cui compito è quello di bannare eventuali comportamenti poco rispettosi nel Metaverso. Il compito è, chiaramente, molto gravoso.

“Quando sei nella realtà virtuale, il trolling è più viscerale di quello che potresti sopportare sui social media e la moderazione diventa esponenzialmente più complicata”, ha asserito Aaron Mak, che ha trascorso alcuni giorni facendo volontariato per un’organizzazione chiamata Educators in VR, che ospita dozzine di eventi virtuali ogni mese.

Alcuni dei comportamenti che proprio non vengono tollerati nel Metaverso sono gli atti violenti, la masturbazione e (ebbene sì) il ballo della Macarena, che può essere un escamotage per diffondere contenuti a sfondo sessuale.

“I troll pensano di essere originali. Pensano che sia una novità stare davanti a un palco, girarsi e masturbarsi davanti a tutti mimando il gesto con le mani, pensano di essere ispirati”, ha affermato Lorelle VanFossen, co-fondatrice di Educators in VR.

Un’altra moderatrice, Karen Gibson-Hylands, ha raccontato un episodio in cui un utente, che si era sempre comportato in modo rispettoso, ha cambiato atteggiamento quando ha preso parte a una serie di domande e risposte a un evento. “Questa persona ha iniziato facendo una domanda perfettamente normale e ha finito con ‘Vorrei tagliarti la gola'”, ha detto. “L’ho subito disattivato e cacciato fuori dall’evento”.

Una delle maggiori sfide dell’essere un moderatore è capire se qualcuno sta intenzionalmente mettendo in pratica comportamenti irrispettosi o semplicemente non capisce come funziona la tecnologia VR. Negli ultimi anni c’è stato un aumento dei consumatori che acquistano dispositivi VR, e questi nuovi arrivati ​​spesso non si rendono conto che le semplici azioni nel mondo fisico spesso producono risultati bizzarri online.

Non ci sono regole rigide per separare i neofiti dai troll. I moderatori di solito imparano a fare la distinzione dopo mesi di pratica. “Se qualcuno improvvisamente spara attraverso la stanza e sembra un po’ imbarazzato, si può facilmente capire che non sanno come usare i loro controller”, ha detto Gibson-Hylands.

Il lavoro del moderatore è, come si può intuire, molto difficile e richiede grande attenzione. Con la crescita del Metaverso, inoltre, la richiesta di queste figure di intermediazione sta aumentando vertiginosamente. L’alternativa potrebbe essere l’automazione, anche se un semplice algoritmo difficilmente potrà capire le reali intenzioni di un essere umano all’interno della realtà virtuale.

“Penso che questo lavoro debba essere svolto da una persona perché, a meno che i computer non siano diventati davvero intelligenti, gli esseri umani sono gli unici che possono capire se qualcuno ha bisogno di aiuto o se sta disturbando”, ha affermato Gibson-Hylands.

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