Il nuovo obiettivo di Federica Pellegrini: "Voglio portare la giustizia mestruale in Italia"

La Divina, così come la chiamavano i suoi fan, ha deciso di unirsi alla campagna promossa da WeWorld a sostegno delle donne che si trovano in difficoltà.

A distanza di pochi mesi da quando è diventata mamma, Federica Pellegrini sembra sentirsi ancora più vicina alle donne e ai loro diritti, per questo ora è pronta a fare il possibile per realizzare un obiettivo che per lei è davvero importante: portare la giustizia mestruale in Italia.

Il suo desiderio nasce dopo essere venuta a conoscenza di una campagna che sta portando avanti WeWorld, l’associazione umanitaria che garantisce i diritti di donne e bambine, la cui attività può essere cruciale anche nel nostro Paese. Come lei stessa ha avuto modo di constatare, infatti, si registra a livello globale un fenomeno che non può essere sottovalutato, quello della “povertà mestruale“, ovvero la difficoltà a riuscire a reperire prodotti che sono indispensabili quando si hanno le mestruazioni, tra cui assorbenti, coppette e tamponi, oltre in alcuni casi a garantire alle donne l’igiene, più che mai necessaria quando compare il flusso mestruale.

L’ex nuotatrice si è così fatta portavoce di un pensiero che lei ritiene importante attraverso un messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram: “In Italia, come in altri Paesi del mondo, sono ancora tante le persone con mestruazioni che non possono permettersi prodotti come assorbenti, tamponi o coppette, non hanno acqua pulita o accesso a luoghi adatti per gestire le mestruazioni – sono le parole di Federica Pellegrini – Non finisce qui: spesso non ricevono informazioni adeguate sul ciclo mestruale, non possono scegliere liberamente del proprio corpo e rinunciano a praticare sport e a occasioni sociali per vergogna o imbarazzo a causa di tabù e stereotipi. Tutto questo è povertà mestruale”.

La Divina ritiene importante non stare a guardare di fronte a questa situazione ed è proprio questo che l’ha spinta a sostenere WeWorld: “Quando c’è giustizia mestruale, invece, chi ha le mestruazioni accede a prodotti e informazioni adeguate, vive il ciclo mestruale senza stigma e imbarazzo e non ha limiti nella propria vita sociale – ha concluso la campionessa olimpica – Iniziare a parlare di mestruazioni, liberamente, è un primo passo per abbattere gli stereotipi. Solo unendo le nostre voci, facendoci sentire possiamo creare un movimento che produca un cambiamento concreto”.

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