Conosciuta negli Stati Uniti come ‘nonna del Juneteenth‘, Opal Lee è ora candidata al Premio Nobel per la Pace 2022. L’insegnante, consulente e attivista per i diritti degli afroamericani ha dedicato la sua vita all’insegnamento e all’attivismo, e ha contribuito a rendere il Juneteenth, (da giugno, june, e diciannove, nineteenth), – ricorrenza annuale che celebra la fine della schiavitù negli Stati Uniti – una festa nazionale.

Cresciuta in un quartiere prevalentemente bianco a Fort Worth, in Texas, Lee aveva solo dodici anni quando un gruppo formato da circa cinquecento suprematisti bianchi diede fuoco alla sua casa, senza subire alcuna ripercussione. Da quel momento in poi, la sua missione fu cercare di portare consapevolezza sulle disparità sociali, far conoscere le lotte degli afroamericani negli Stati Uniti Stati, così come creare una società più equa per l’umanità.

“Dobbiamo semplicemente rendere le persone consapevoli del fatto che nessuno di noi è libero finché non lo siamo tutti”, ha dichiarato Opal Lee in un’intervista al New York Times, “e non lo siamo ancora. Ci sono così tante disparità“. Proprio per la sua lotta e per la dedizione mostrata alla causa dei diritti umani e civili, i membri del Congresso del Texas che hanno deciso di candidare l’attivista al Premio Nobel per la Pace 2022. E, nella lettera indirizzata al Comitato norvegese per il Nobel si legge:

“Nominiamo rispettosamente la signora Opal Lee a ricevere il Premio Nobel per la Pace 2022, in riconoscimento del suo lavoro per stabilire Juneteenth come festa nazionale, e portare consapevolezza sui contributi e le lotte degli afroamericani negli Stati Uniti Stati, così come la sua missione di creare una società più equa per l’umanità”.

Il Congresso del Texas, inoltre, pensa che Lee sia la persona giusta per il premio dedicato “alla persona che ha svolto il maggior o il miglior lavoro per la fraternità tra le nazioni, per l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e per lo svolgimento e la promozione di congressi di pace“. Tra le tante iniziative portate avanti da Lee c’è anche quella del Juneteenth.

L’attivista ha lottato per quarant’anni per far sì che questa ricorrenza divenisse una festa nazionale. Nel 2016, ad esempio, Lee partì da Forth Worth, all’età di 89 anni, per una camminata dimostrativa fino a Washington, DC. Finalmente, nel 2021 Joe Biden ha firmato il Juneteenth National Independence Day Act rendendo il 19 giugno – data in cui, nel 1865, i soldati dell’Unione arrivarono a Galveston, in Texas, e annunciarono agli schiavi che la guerra civile era finita e la schiavitù abolita – festa nazionale.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!