"Ho faticato tantissimo, ma ora è libera": il figlio di Sibilla Barbieri sulla decisione del suicidio assistito

Vittorio Parpaglioni sulla decisione di Sibilla Barbieri di sottoporsi al suicidio assistito: "Ho portato mia madre a morire per amore... so di essere nel giusto".

L’attrice e regista Sibilla Barbieri ha deciso di sottoporsi al suicidio assistito in Svizzera, dove è morta il 31 ottobre. Ad accompagnarla sono stati il figlio Vittorio Parpaglioni e l’ex senatore radicale Marco Perduca, che ieri mattina si sono autodenunciati presso la stazione dei carabinieri Roma Vittorio Veneto, insieme a Marco Cappato, che ha sostenuto il viaggio di Barbieri.

Sibilla Barbieri aveva tentato di accedere al suicidio assistito a casa sua, a Roma, ma per la Asl della capitale non aveva i requisiti richiesti previsti dalla sentenza Dj Fabo della Corte Costituzionale, ovvero non era attaccata ai sostegni vitali.

Per questo, con l’aiuto dell’associazione Luca Coscioni, di cui era anche consigliera, Sibilla Barbieri è partita per andare a morire a Zurigo. Il figlio dell’attrice, Vittorio Parpaglioni, ha detto a La Stampa che ha accompagnato la madre a morire “per amore”. “Ho deciso autonomamente di accompagnarla… Lei non voleva, ma poi ha accettato la mia decisione. Non ho paura. So di essere nel giusto”, ha detto Parpaglioni.

Parlando del momento della somministrazione letale, Vittorio Parpaglioni ha spiegato che dopo 10 minuti dalla somministrazione sua madre se n’è andata, mentre lui le teneva la mano. Le infermiere gli hanno detto che evidentemente sua madre stava soffrendo troppo ed era arrivata a un “limite insopportabile”. “Una parte di me ha faticato tantissimo a staccarmi dal suo corpo, il corpo da cui sono nato. Ma ora sento che comunque è libera”, ha spiegato.

Vittorio Parpaglioni, sua sorella, sua zia e sua nonna hanno presentato due esposti nei confronti della Asl del Lazio. L’avvocata Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni, che ha accompagnato Vittorio Parpaglioni, Marco Perduca e Marco Cappato ad autodenunciarsi, ha spiegato che negli esposti si ipotizzano i reati di rifiuto di atti d’ufficio, tortura e violenza privata.

Sibilla Barbieri aveva rilasciato a fine settembre una lunga intervista a Valentina Pietrini, diventata poi un podcast in onda ogni martedì, Disobbedisco, che racconta la battaglia dell’attrice nei suoi ultimi 3 mesi di vita. L’attrice aveva spiegato che era preoccupata per i suoi figli e in particolare per Parpaglioni, che l’ha accompagnata in Svizzera. “Ha scelto di fare disobbedienza civile anche lui“, ha spiegato l’attrice, riflettendo sul fatto che lo Stato sceglie di punire chi accompagna le persone che decidono spontaneamente di andare a morire in un altro Paese. “Punisci lui perché mi sta semplicemente accompagnando? Che Paese incivile… mi preoccupa, ha 25 anni, sono sua madre. Ma mio figlio è molto determinato nelle sue scelte”.

Vittorio Parpaglioni ha ribadito che voleva stare con sua madrefino alla fine e condivido la sua decisione”, ha ribadito, con la speranza che il suo gesto “serva a smuovere le cose per una battaglia di civiltà”.

Adesso Vittorio Parpaglioni spera che il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, come ha chiesto Marco Cappato, “accerti le responsabilità di quanto accaduto” sul rifiuto della Asl del Lazio di concedere il suicidio assistito a sua madre, a Roma. “Io mi sto assumendo le mie responsabilità. Sono pronto ad andare a processo”, ha concluso Parpaglioni.

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