L’ex velocista e cantante Annalisa Minetti è stata costretta a fare i conti con la perdita totale della vista, come ha dichiarato lei stessa. La notizia è stata accolta con grande commozione dai fan, che la seguono da anni.

I suoi problemi di vista hanno iniziato a manifestarsi quando aveva solo 18 anni. Per tutti questi lunghi anni Annalisa ha dovuto combattere contro una malattia genetica degli occhi, la retinite pigmentosa, che pian piano l’ha portata alla cecità. Questo non l’ha però mai portata a perdere la gioia di vivere, che è da sempre con lei.

Un po’ rosico, che non posso più vedermi“, ha confessato Annalisa durante una intervista a La Verità. “Sono come mi sento: oggi in tuta, e quando vado in tv vestita da gnocca. Ora non vedo più, nero totale. L’oculista mi ha detto poco tempo fa che anche anatomicamente sto peggiorando, ma neanche me ne accorgo a questo punto. Mio padre mi ha sempre detto: sarai tu la luce”.

Tantissime le esperienze televisive che l’hanno arricchita nel corso della vita. Dal Karaoke, il celebre programma condotto da Fiorello negli anni Novanta, a Miss Italia fino al Festival di Sanremo.

Di grande ispirazione, per Annalisa, è stato il mondo del paralimpismo, che le ha dato tanto. Nel 2008, ha partecipato ai Giochi paralimpici di Pechino, dove è riuscita a ottenere la medaglia d’argento nella maratona. Ha poi conquistato la medaglia di bronzo nei 1500 metri alle paralimpiadi di Londra e una medaglia d’oro ai campionati del mondo di atletica leggera paralimpica nel 2013.

In passato è stata aspramente criticata dalla comunità social per aver dato alla luce la sua seconda figlia nonostante la sua cecità. Critiche a cui lei stessa ha risposto per le rime e con semplicità. “Cresco i miei figli come donna realizzata nella vita e nel lavoro, non sacrificando mai un dentino, una recita, una prima pappa nonostante questo mi costi fatica e, a volte, piango da sola di notte chiusa in bagno per la stanchezza”.

E ha aggiunto: “Spesso per me è tutto molto più difficile, ma nonostante questo io vivo cercando di essere all’altezza dei miei sogni e di quelli dei miei figli. Ho un uomo splendido accanto e la nostra casa è piena di sorrisi”.

Tutt’oggi Annalisa si batte per la tutela dei diritti delle minoranze e per l’inclusività, tema che le sta molto a cuore (pur non apprezzando il termine). “Inclusione è uno stile di vita, una cultura, non basta parlarne soltanto. Penso che l’attività motoria sia uno strumento molto efficace […] Mi pare invece che stiamo dividendo il mondo per categorie, e non per persone, che hanno ciascuna un valore. Omosessuali, persone con ritardo cognitivo, non vedenti…Si divide, non si unisce”.

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