"Biancaneve faceva la colf ai 7 nani": le parole di Paola Cortellesi all'Università

L’attrice e regista di ‘C’è ancora domani’ ha rilasciato un discorso sul sessismo nelle fiabe alla Luiss Guido Carli: “Siamo sicuri che se Biancaneve fosse stata una cozza il cacciatore l’avrebbe salvata lo stesso?”.

Paola Cortellesi, attrice e regista di C’è ancora domani, film italiano più visto dell’anno, ha inaugurato l’anno accademico 2023-2024 alla Luiss Guido Carli con un lungo monologo sul sessismo nelle fiabe.

Davanti alla platea di studenti, l’attrice ha spiegato come le favole siano spesso piene di luoghi comuni sulle donne e sui ruoli di genere. “Biancaneve faceva la colf ai sette nani”, ha detto Cortellesi, facendo notare come spesso i personaggi cattivi siano donne, come, in questo caso, la strega cattiva.

Poi, la provocazione: “Siamo sicuri che se Biancaneve fosse stata una cozza il cacciatore l’avrebbe salvata lo stesso?”. E anche: “Perché il principe ha bisogno di una scarpetta per riconoscere Cenerentola, non poteva guardarla in faccia?”.

La questione del maschilismo nelle fiabe è, del resto, sempre più dibattuta negli ultimi anni. Al centro delle polemiche si sono trovati spesso alcuni vecchi classici Disney, i quali veicolerebbero messaggi sessisti rinforzando gli stereotipi di genere. Le principesse, in particolare, sarebbero sempre belle e ingenue, e attenderebbero l’intervento salvifico del principe azzurro, colui che da solo porta avanti l’azione, come fatto notare anche da Paola Cortellesi.

Un tema, quello del sessismo, al quale l’ateneo si dichiara molto attento: “Diritti, inclusione e sostegno al merito sono i valori che cerchiamo di trasmettere ogni giorno ai nostri studenti e che trovano, in Paola Cortellesi, un’ambasciatrice straordinaria –  dice Luigi Gubitosi, presidente della Luiss, come riportato da Repubblica – . Stimolare la sensibilità e la consapevolezza dei più giovani su temi cruciali come questi significa arricchire la loro formazione e rafforzare l’impegno e la responsabilità di Luiss come ateneo internazionale, aperto alle sfide del futuro e connesso con il mondo reale”.

Se ripercorriamo il cammino per la parità di genere, nell’ispirazione della nostra costituzione constatiamo importanti conquiste lungo le direttrici distinte e complementari della sfera pubblica e di quella privata –  ha commentato invece la presidente della Luiss School of Law, Paola Severino –. Talune, tuttavia, pienamente realizzatesi a decenni di distanza dall’entrata in vigore della nostra Carta costituzionale. Resta ancora molta strada da percorrere, per i giovani una sfida importante. L’educazione, la formazione, la scuola, l’università e il senso della legalità e del riconoscimento del merito sono determinanti nel raggiungere il fondamentale risultato della uguaglianza di genere”.

Il ruolo del nostro ateneo – aggiunge il rettore Andrea Prencipe, come si legge su Repubblicaè educare alla diversità i futuri leader globali che gestiranno la complessità delle sfide geopolitiche, economiche, giuridiche e tecnologiche che accelerano e trasformano il mondo (…)”.

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