L'assurda storia di quando Fiat terrorizzò 50mila donne spagnole inviando loro lettere anonime

Nel 1994 molte donne a Saragozza ricevettero una strana lettera che fece pensare loro di essere seguite da uno stalker. In realtà, non era altro che una assurda strategia di marketing.

Nel 1994 circa 50 mila donne spagnole ricevettero a casa una lettera anonima, stampata su carta rosa e inserita in una busta senza marchio, con il medesimo messaggio, che recitava più o meno così: “Ieri, ci siamo visti di nuovo, ci siamo incrociati per strada e ti ho visto guardarmi con interesse. Devo stare con te solo pochi minuti e anche se non funziona tra di noi ti prometto che non dimenticherai la nostra piccola esperienza insieme”.

Come raccontato da un articolo dell‘Independent dell’epoca, Le reazioni alla ricezione della missiva furono, ovviamente, molto diverse, ma tutte improntate al timore: alcune donne iniziarono a uscire di casa accompagnate solo da una figura maschile, altre subirono la scenata di gelosia del partner, ma ci fu anche chi, single e senza nessun uomo a cui appellarsi per uscire in sicurezza, si chiuse in casa per circa quattro giorni. Ovvero, fino a quando non arrivò a casa delle malcapitate una seconda lettera, che spiegava come il tutto non fosse altro che una mossa di marketing messa in atto dalla divisione di Saragozza della Fiat, per lanciare la sua Cinquecento.

Indignate per l’azzardata – eufemismo – campagna pubblicitaria, le donne si riunirono per fare causa alla casa automobilistica torinese, ricevendo dal tirbunale di Saragozza un risarcimento simbolico di circa 15.000 pesetas (circa 90 euro attuali), mentre il comparto iberico dell’azienda fu “costretto” al pagamento di una multa di circa 1300 euro.

In un secondo momento il direttore marketing di Fiat in Spagna inviò una nuova lettera, stavolta per scusarsi per gli eventuali danni causati. Non erano ancora tempi abbastanza maturi per parlare di stalking e di molestie sulle donne, ma il tribunale iberico stabilì che la pubblicità fosse “di pessimo gusto, con contenuti altamente erotici”.

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