Kataleya Chicillo Alvarez, di origine peruviana, 5 anni, è stata vista l’ultima volta all’ex hotel Astor di Firenze, dove vive con la mamma e il fratellino, nel pomeriggio di sabato 10 giugno.

Dopo 4 giorni dalla scomparsa, nel caso di Chicillo Alvarez ora emerge un testimone, che sostiene che la piccola sia stata rapita: “L’ho vista trascinare via con la forza”, ha detto il testimone, come riporta la stampa, ai pubblici ministeri Christin Von Borries e Giuseppe Ledda.

Il testimone ha anche indicato una direzione in cui i rapitori avrebbero trascinato Kataleya Chicillo Alvarez, ovvero “oltre il cortile” dell’hotel, verso il palazzo accanto. L’orario indicato dal teste coincide con quello della sparizione, tra le 15 e le 15.30.

Mentre le ricerche proseguono e la perquisizione all’hotel Astor ha dato esito negativo, è emersa l’ipotesi che il rapimento sia una vendetta per una violenza sessuale nei confronti di un’adolescente di 15 anni di origine peruviana avvenuta proprio all’hotel Astor.

A portare questa ipotesi davanti agli inquirenti sono stati, come riporta La Stampa, alcuni abitanti dell’Astor occupato a Firenze, chiarendo che la violenza sessuale si sarebbe consumata a febbraio: “I parenti di quella quindicenne forse si sono vendicati perché la ragazza era stata abusata da qualcuno dell’hotel”.

A dare maggiori informazioni a riguardo è stata una donna, moglie di un uomo peruviano che è caduto dal balcone dell’hotel lo scorso 27 maggio. “Da noi c’è uno che gestisce l’affitto delle stanze. Quest’uomo un giorno ha litigato con la figlia. Durante la discussione è venuto fuori che una ragazzina di 15 anni era stata violentata da qualcuno nell’hotel. C’è stata anche una riunione tra tutti per discutere del fatto”, e alla riunione, ha sottolineato la donna, era presente anche il padre di Kataleya Chicillo Alvarez, Miguel Angel Romero Chicillo, in carcere da marzo per scontare una condanna per furto, e che si prepara a essere rilasciato.

Le vie di fuga dal piazzale dell’Astor, dove giocavano i bambini sabato scorso, sono due: la prima che porta su via Boccherini, mentre l’altra su via Monteverdi. Ce ne sarebbe, però, anche una terza: una vecchia porta su una parete sul retro, che da’ sulla strada in un punto non inquadrato dalle telecamere. Quella porta sarebbe stata trovata chiusa. I bambini hanno parlato del “passaggio segreto” di quella porta, aggiungendo che non lo usavano per paura di un occupante che lì ha ricavato una stanzetta per dormire.

Gli inquirenti, poi, hanno ascoltato il fratellino della bambina, che ha 8 anni, per ricostruire le ultime ore prima della scomparsa della piccola, avvenuta sabato 10 giugno. Il bambino è stato ascoltato per due ore in procura a Firenze, accompagnato dallo zio, fratello della madre, interrogato a sua volta.

Il fratello della bambina ha raccontato che sabato si sarebbero avvicinati degli uomini con dei palloncini mentre giocava con la sorella. “Subito dopo Kata è sparita”, ha detto, ma dalle telecamere di sorveglianza non si nota nessuno che abbia con sé dei palloncini.

Katherine Alvarez, la madre della piccola, ha saputo della scomparsa della figlia al ritorno dal lavoro, alle 15.40, ma ha fatto denuncia soltanto alle 20. La donna ha trascorso la notte al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi per aver ingerito una quantità ritenuta non letale di candeggina. Anche il padre, saputo della scomparsa della figlia, aveva ingerito del detersivo domenica scorsa, ed era stato sottoposto alla lavanda gastrica.

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