Il tuo corpo la tua scelta”. A ribadirlo, questa volta, è Simone Biles che in una Instagram Story si è detta favorevole all’aborto. La ginnasta americana, rientrata da poco dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, si è concessa del tempo per interagire con i suoi fan e, tra un botta e risposta social, i temi trattati sono stati tanti compreso, appunto, quello dell’aborto.

So che potrei perdere moltissimi fan, ma la penso così: il tuo corpo, la tua scelta. Perché dev’essere sempre una scelta”, ha affermato la campionessa olimpica dai record di medaglie. Ha poi invitato i suoi follower a non giudicare, parlando anche dei problemi relativi alle adozioni: “Prima di dire che si può sempre far adottare il bambino, sappiate che il sistema degli affidi è messo malissimo, e lo dico perché ci sono passata. Non è così facile ed è dura, specialmente per i bambini e i ragazzi che diventano grandi in questo tipo di strutture”.

L’infanzia di Simone, infatti, è stata molto dura: la madre naturale era una tossicodipendente mentre il padre non l’ha mai conosciuto. Quando aveva solo tre anni, la futura campionessa olimpica è stata portata via di casa insieme ai suoi fratelli ed affidata a varie famiglie, finché i nonni non l’hanno adottata con la sorella. “Sono loro i miei genitori”, ha ribadito più volte sui social.

La dichiarazione di Simone sull’aborto e la relativa discussione sugli affidi ha scatenato molte polemiche tra gli utenti, che l’hanno accusata anche di non dare il giusto valore alle adozioni. Ma l’atleta, con la combattività che la contraddistingue non si è lasciata scoraggiare e ha ribadito il suo punto di vista rispondendo al tweet di un utente che poi è stato cancellato. “Non ho detto che sono favorevole all’aborto piuttosto che metterli nel sistema di affidamento. Quello a cui ho accennato è che non dovresti controllare il corpo/la decisione di qualcun altro. Ammettiamolo, quello che interessa è avere il controllo”.

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