Tayla Clement, la ragazza che non può sorridere racconta la sua storia

La 25enne neozelandese è un ex para-atleta che a causa della sindrome di Moebius, una malattia che si manifesta come una paralisi dei muscoli, non può muovere il labbro superiore, gli occhi da sinistra a destra e non alza le sopracciglia.

Si fa chiamare “The Girl Who Can’t Smile”. Tayla Clement è una 25enne neozelandese che non può sorridere a causa della sindrome di Moebius, una rara malattia congenita e incurabile che si manifesta come una paralisi dei muscoli, controllando l’espressione facciale. La giovane è un ex para-atleta di atletica leggera e ha una storia molto particolare, che quotidianamente racconta sui social con la speranza di essere fonte di ispirazione per tutte le persone che affrontano una lotta simile alla sua.

La malattia di Tayla Clement causa disabilità fisiche e, nel suo caso, le impedisce di muovere il labbro superiore, gli occhi da sinistra a destra, e non alza le sopracciglia e per questo appare sempre con un’espressione triste. Inoltre, ha anche un piede torto, a causa di questa condizione.

La sindrome di Moebius non ha cura, ma può essere trattata. All’età di 12 anni, Clement si sottopose a un intervento in cui le trapiantarono i tessuti molli dalla gamba al viso, nel tentativo di ripristinare il suo sorriso.  La procedura non funzionò e le lasciò il viso gonfio e confuso. Fu vittima di bullismo, come ha raccontato a Jam Press:

Sono stato derisa. I bambini mi urlavano in faccia e dicevano che avevano paura di me, ma poi scappavano ridendo. Mi sono sentita super isolata.

Quanto accaduto “ha giocato molto sulla mia autostima“, ha aggiunto la 25enne, che da quel momento in avanti fino al conseguimento del diploma liceale ha tentato il suicidio sei volte.

All’età di 18 anni a Tayla Clement è stata diagnosticata ufficialmente una grave depressione clinica e ansia dissociativa. Ha dovuto lasciare la squadra di nuoto ma, in seguito, come si legge su Fanpage, è stata contattata dalla Para Athletics della Nuova Zelanda, iniziando a praticare l’atletica leggera, fino a stabilire il miglior lancio del peso ai Campionati statali del Victoria a Melbourne nel 2018.

In un post recente Clement ha scritto:

La mia vita è cambiata quando avevo 12 anni, e non in modo positivo… La foto a sinistra è di me che lascio l’ospedale circa 10 giorni dopo la grande operazione che ho subito e che avrebbe dovuto farmi ‘sorridere’, ma che non ha avuto successo, cosa che all’epoca mi ha completamente distrutto e ha dato inizio a una grande spirale negativa.

Non solo io pensavo di non essere all’altezza perché ‘non riuscivo a sorridere’, ma anche molte altre persone… Un gruppo specifico di persone era la squadra di rugby della scuola. Ero il loro zimbello, il loro intrattenimento quotidiano, e non solo loro trovavano divertente prendermi in giro, o strapparmi lo zaino dalla schiena e gettarmelo via (e altro ancora), ma anche molti altri miei coetanei e insegnanti.

Se aveste detto alla piccola Tayla, 12 anni, che avrebbe giocato volentieri a rugby, avrebbe sicuramente pensato che foste fuori di testa. La piccola Tayla è stata così traumatizzata, non solo dalla squadra di rugby della scuola, ma dalla sua vita scolastica in generale, c’erano così tante persone diverse che hanno giocato un ruolo nella mia esperienza scolastica negativa e traumatica – e anche se non la augurerei a NESSUNO, sono grata per la determinazione e la spinta che mi ha dato oggi.

So che c’è molto lavoro da fare, non solo nel mondo del rugby, ma nel mondo dello sport in generale, e c’è chi mi ha detto (con parole più gentili) che probabilmente non arriverò da nessuna parte nel tentativo di portare l’inclusione nel mondo del rugby, ma questo non fa altro che rendere il mio desiderio più forte. Quindi, ai giocatori, alle squadre e a tutti coloro con cui ho lavorato quest’anno e con cui devo ancora lavorare, grazie per essere qui con me e per aver condiviso la mia visione, o significa molto per me! Cambiamo il gioco in meglio, insieme.

L’anno seguente si è ritirata dallo sport ma continua a raccontare la sua esperienza ai suoi oltre 32mila followers su Instagram, sensibilizzando sulla salute mentale.

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