Tom Daley crea lo scalda pene: "Per tenerlo vivace e bollente tutto l'anno"

L'atleta, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo dalla piattaforma del tuffo sincronizzato, ha lanciato su Instagram la sua ultima originale creazione. In molti si sono fiondati sul suo profilo incuriositi dal manufatto, ma è probabile che non sia in vendita e che il lancio social fosse solo un pesce d'aprile.

La passione per il lavoro a maglia dell’atleta Tom Daley, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 dalla piattaforma del tuffo sincronizzato, è cosa risaputa. Il campione ha un sito tutto suo dove vende i suoi lavori ai ferri ed era stato anche immortalato nell’estate 2021 sugli spalti giapponesi, mentre sferruzzava durante le gare.

Il primo aprile 2022, Daley ha lanciato dalla sua pagina Instagram la sua ultima creazione: uno scalda pene fatto a maglia. Con la consueta ironia che lo contraddistingue, il tuffatore ha immortalato l’originale manufatto in alcuni scatti pubblicati sul profilo social, corredati dalla didascalia:

“Sono così entusiasta di lanciare il #MadeWithLoveWillyWarmer ufficiale. Con i prezzi del carburante in aumento, questo manterrà il tuo pene (o quello di una persona cara) vivace e bollente tutto l’anno. È anche completamente universale!”

Tom Daley poi descrive i possibili utilizzi dello scalda pene:

“Come una collana birichina. Come orecchini stravaganti. Come una bella fascia. Come una meravigliosa borsa o una pallina per l’albero di Natale. E acquistandoli tutti e cinque avrai un guanto!”.

In molti si sono fiondati sul profilo dell’atleta e attivista LGBTQ+, incuriositi dal maglioncino, ma ancora non è in vendita da nessuna parte e molto probabilmente, avendo pubblicato la novità proprio il 1 aprile potrebbe benissimo trattarsi del famoso scherzo di inizio mese.

La passione della maglia è nata per Tom Daley come un modo per rilassarsi e scaricare la tensione, poi piano piano i suoi lavori sono diventati molto popolari, tanto da far decidere al campione di unire la sua arte alle beneficenza e mettere le sue opere anche all’asta, devolvendo il ricavato alla lotta contro i tumori al cervello, un male che ha portato via anche suo padre nel 2011.

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