È passato poco più di un anno dalla morte dell’ex calciatore e allenatore Sinisa Mihaijlovic, e la moglie, Arianna Rapaccioni, ospite nel programma di Silvia Toffanin Verissimo, ha ripercorso alcuni degli ultimi momenti più dolci trascorsi assieme all’uomo sposato nel 1995.

Due giorni prima della morte ci siamo detti ti amo per l’ultima volta – ha raccontato – Non riuscivo a dirglielo per prima e ha detto ti voglio bene al nostro medico e amico Luca Marchetti. Poi mi ha detto ti amo e io gli ho detto ti amo anch’io.

Rapaccioni ha anche ricordato come le sue condizioni di salute si siano aggravate nel giro di poco tempo, e di come, assieme ai cinque figli (Mihaijlovic ne aveva anche un altro, Marco, nato dal rapporto con una donna appena arrivato a Roma e riconosciuto solo a distanza di anni) si sia stretta attorno al suo capezzale.

Faceva fatica a respirare e ci siamo messi accanto a lui, l’ho tranquillizzato dicendo che mi sarei occupata dei nostri ragazzi, poi è morto. Eravamo convinti di vincere la battaglia contro la leucemia ma quando è ricomparsa sono crollata. Nell’ultimo mese sapevo che non c’erano più speranze ma non gli ho detto nulla.

Arianna Rapaccioni ha inoltre risposto alla domanda su come stia affrontando il lutto.

Ora pian piano con l’aiuto di un professionista sto cercando di elaborare il lutto. Il mio analista mi ha detto, ‘Arianna hai due possibilità, o vivere o morire, che vuoi fare?’ E io ho deciso di vivere, anche per i miei figli e per Sinisa, che era un combattente. Era un uomo speciale e per questo io voglio ricordarlo sempre, in ogni momento e voglio che non si dimentichi mai.

L’ex calciatore di Lazio e Sampdoria ed ex allenatore del Bologna si è spento il 16 dicembre 2022 alla clinica Paideia di Roma, a 53 anni, per l’aggravarsi della leucemia mieloide acuta diagnosticata e resa pubblica nel 2019.

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