Strage in un asilo della città di Lianjiang, nella provincia sud-orientale del Guangdong, in Cina. Un 25enne di cognome Wu, che è stato in seguito arrestato, ha accoltellato a morte sei persone: un insegnante, due genitori e tre bambini, come ha riferito l’AFP, citando un funzionario locale. Una persona, inoltre, è rimasta ferita.

L’attacco è avvenuto alle 07:40 ora locale (le 23:40 GMT di domenica), proprio mentre i genitori stavano accompagnando i figli alle lezioni estive dell’asilo; l’uomo è stato arrestato alle ore 08:00. La polizia ha parlato di un caso di “aggressione intenzionale”, ma non è ancora stato chiarito un possibile movente. Un negoziante che lavora vicino all’asilo ha dichiarato alla BBC che l’area circostante è stata isolata, dopo l’accoltellamento.

I video dell’attacco all’asilo si sono diffusi sui social di tutto il mondo, suscitando indignazione e orrore per il brutale attacco.

Gli accoltellamenti si sono diffusi a macchia d’olio, negli ultimi anni, nel Paese. Le armi da fuoco sono vietate in Cina, ma gli attacchi con coltello sono diventati sempre più frequenti, tanto che la BBC ha contato almeno 17 attacchi con coltello in scuole, college e università a partire dal 2010. La maggior parte di questi attacchi, ben 10, sono avvenuti tra il 2018 e il 2023.

Nell’agosto dello scorso anno un uomo armato di coltello ha fatto irruzione in un asilo nella provincia sud-orientale di Jiangxi, uccidendo 3 persone e ferendone altre 6, mentre nell’aprile del 2021 sono stati uccisi 2 bambini e altri 16 sono rimasti feriti durante un accoltellamento di massa nella città di Beiliu, nella regione autonoma del Guangxi Zhuang.

Dal 2010 le autorità cinesi hanno intensificato la sicurezza nelle scuole. In quell’anno il Ministero della Pubblica Sicurezza aveva esortato le autorità locali a “reprimere risolutamente” le attività criminali per difendere al meglio studenti e insegnanti.

Dopo l’attacco dell’aprile 2021, il ministero dell’Istruzione ha anche imposto esercitazioni di evacuazione di emergenza nelle scuole.

Temendo attacchi imitativi, Pechino non ha permesso ai media statali di pubblicare tutti i dettagli dell’incidente di lunedì all’asilo di Lianjiang.

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