Sono passati 6 anni da quando Federico Tedeschi, 19 anni, è stato trovato morto nella sua stanza a Infernetto, tra Roma e Ostia, il 26 novembre 2017. A trovare il suo cadavere la madre Emanuela Novelli, avvocata, e la sorella Ludovica Tedeschi.

La Procura di Roma sta ancora indagando sul caso di Federico Tedeschi, e ha riaperto il caso, per omicidio volontario, nel 2022. Federico Tedeschi era iscritto a Scienze dei Beni culturali, ed è stato trovato dalla madre e dalla sorella rannicchiato sul pavimento, con le labbra spaccate e un dente incisivo mancante, trovato poi nell’intercapedine di un mobile.

In questi giorni è venuta alla luce una carta, un atto istruttorio, che potrebbe essere decisivo: come ha detto Novelli alla stampa, si tratta della richiesta di acquisizione dei file con gli ultimi contatti di Federico Tedeschi su Messanger, nei quali ci sarebbe nome e cognome dell’assassino.

Una richiesta che, come ha sottolineato Emanuela Novelli, avvocata, non è andata a buon fine “per una negligenza grave” da parte del magistrato titolare Giancarlo Cirelli, che non avrebbe firmato correttamente, a penna, la sua richiesta a Facebook di consegnare i file di log del profilo del 19enne.

Emanuela Novelli chiarisce che l’istanza era corretta, in inglese, con i riferimenti esatti, ma sopra il suo nome stampato sotto l’ultima riga il sostituto procuratore Giancarlo Cirielli non avrebbe firmato a penna il suo nome, un atto necessario per convalidare la richiesta. Di conseguenza la società proprietaria di Facebook ha negato la consegna dei messaggi scambiati su Messanger, a causa di questa irregolarità.

Così ora Emanuela Novelli si è appellata allo Stato e nei giorni scorsi ha inviato via Pec una lettera aperta al capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla premier Giorgia Meloni, al procuratore presso la Corte di Cassazione, Luigi Salvato, ai ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi, e al Csm.

Nella lettera Emanuela Novelli, anche a nome del marito Stefano Tedeschi e della figlia Ludovica Tedeschi, chiede a Mattarella di colmare le lacune lasciate dalle negligenze e dagli errori nel caso di suo figlio: “Ove manca la giustizia non vi è pace perché non c’è verità per Federico Tedeschi”, si legge nella lettera riportata dal Corriere della Sera.

Sin da quel tragico giorno”, ha spiegato Emanuela Novelli a Mattarella nella lettera, “il profilo di mio figlio veniva commutato in modalità commemorativa, e tale irreversibile stato mi ha impedito di apprendere i contenuti dell’applicazione Messanger ad esso associata”.

Questo ha reso impossibile leggere gli ultimi messaggi e i contatti che ha avuto la vittima prima di morire.

La famiglia ha sempre sotenuto che Federico Tedeschi sia stato aggredito, un sospetto rafforzato dall’autopsia disposta dal pm Roberto Felici, che non ha escluso “una morte di tipo asfittico”.

Per i familiari, a causa dell’entità delle ferite riportate, Tedeschi è stato probabilmente picchiato e soffocato. Secondo esami esterni, infatti, il 19enne sarebbe stato ucciso “tramite colpi violentissimi al volto” e soffocato “dalla stretta del braccio attorno al collo”.

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