Stalking, atti persecutori e lesioni personali. Sono queste le accuse a carico di Enrico Varriale, volto tv del calcio in Rai ed ex vicedirettore di Rai Sport. L’indagine coordinata dalla Procura di Roma è durata poco più di un mese ed ha portato ad una disposizione, da parte del gip Monica Ciancio, di un divieto di avvicinamento per Varriale all’ex compagna.

Nello specifico si tratta di un “divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati” e alla prescrizione di “non comunicare con lei” e di “allontanarsi immediatamente in caso di incontro fortuito, riponendosi a 300 metri di distanza”, perché secondo quanto emerso dalle indagini Varriale avrebbe “una personalità aggressiva e prevaricatoria evidentemente incapace di autocontrollo“.

Come riporta il Corriere della Sera, l’ex compagna ha accusato il giornalista di botte e stalking. “Mi ha picchiata, presa a schiaffi, sbattuta contro il muro, insultata. Mi perseguita con telefonate di notte, si apposta sotto casa, citofona alle 6 di mattina”, ha dichiarato la giovane imprenditrice legata a Varriale da circa un anno.

A testimonianza di quanto dichiarato dalla donna, anche il referto di pronto soccorso del Policlinico Gemelli, che parla di lesioniguaribili in 5 giorni” di vario tipo: “Ferita lacero contusa al terzo medio del braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro“.

Ma il giornalista sportivo nega tutte le accuse e si dice certo che la verità verrà a galla. “Ho potuto chiarire la mia posizione nell’interrogatorio con il giudice Monica Ciancio – ha spiegato l’ex vicedirettore di Rai Sport – Sono sicuro che le false accuse che mi sono state mosse troveranno smentita nei fatti che ho potuto illustrare e ho fiducia nella giustizia che farà il suo corso spero nei tempi più brevi possibili“.

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