Erdogan alla bimba: "Se diventerà martire, a Dio piacendo, l'avvolgeremo nella bandiera"

Molti turchi hanno definito il commento del presidente del tutto inappropriato visto che potrebbe "suonare" come un augurio a morire da martire. In una Turchia, tra l'altro, dove i temi del servizio militare, del patriottismo e del martirio sono molto sentiti.

Sta facendo discutere l’uscita del presidente turco Erdogan che, in un’occasione pubblica, si è rivolto ad una bambina di 6 anni dicendole che sarà avvolta nella bandiera turca solo se morirà da martire. Dichiarazioni che hanno sollevato un vero e proprio polverone lasciando senza parole anche una parte della comunità che non ha condiviso quelle parole. Ma cosa è successo? Andiamo con ordine. Il presidente turco si trovava in un comizio del suo partito, come ricostruisce l’agenzia di stampa Agi, e stava esortando i suoi cittadini a sostenere l’esercito impegnato in Siria nell’offensiva di Afrin quando, a un certo punto, vedendo una bambina di 6 anni, vestita con abiti militari e con un berretto marrone, l’ha fatta salire sul palco.

La piccola, forse per l’imbarazzo, ha cominciato a piangere ma lui l’ha incoraggiata usando queste parole che poi hanno fatto il giro delle testate giornalistiche di tutto il mondo:

Ha la bandiera turca in tasca. Se diventerà una martire, a Dio piacendo, la avvolgeremo con quella. Sei pronta a tutto, non è vero?

Le agenzie di stampa turche hanno riportato la notizia parlando della piccola, di appena sei anni, come risoluta e coraggiosa. Molti turchi, invece, hanno definito il commento del presidente del tutto inappropriato visto che potrebbe suonare come un augurio a morire da martire. In una Turchia, tra l’altro, dove i temi del servizio militare, del patriottismo e del martirio sono molto sentiti: si pensi che uno degli slogan più comuni è “Ogni turco è nato soldato”. Segno di un profondo attaccamento del popolo turco alla propria nazione.

Dichiarazioni quelle del presidente Erdogan che – pronunciate durante un comizio per sostenere l’esercito impegnato in Siria nell’offensiva di Afrin  – coincidono con una campagna nazionale a sostegno di questa guerra a colpi di cartelloni che lodano il lavoro compiuto dalle forze armate in questi mesi.

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