Nato come una miniserie in due episodi per la tv americana, Il processo di Norimberga va in onda l’8 settembre su La7 nella sua versione film. La pellicola, diretta dal regista canadese Yves Simoneau, è uscita nel 2000 ed è tratta dal romanzo storico Nuremberg: Infamy on Trial di Joseph E. Persico (uscito nel 1994).

Il film ricostruisce lo storico processo, svoltosi appunto a Norimberga, per condannare i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dalla Germania nazista in seguito alla sua sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale. La narrazione è portata avanti dal punto di vista del capo procuratore, Robert Jackson, avvocato americano che ebbe un ruolo fondamentale nella vicenda, interpretato da Alec Baldwin. Tra i protagonisti anche il principale imputato, il vice Cancelliere del Reich Hermann Göring (Brian Cox).

Si tratta di una pellicola di genere storico, che ha l’intenzione di raccontare uno degli avvenimenti che hanno cambiato il volto dell’Europa post-bellica, liberandola definitivamente dalla minaccia nazista. Quello che viene comunemente chiamato processo di Norimberga, in realtà, è stato solo il primo di una lunga serie di procedimenti penali di questo tipo. Tuttavia, quello iniziato il 20 novembre 1945 fece più clamore rispetto agli altri, perché si arrivò alla condanna, seguita dall’esecuzione, di ventiquattro tra i massimi esponenti del Terzo Reich.

Una curiosità: molti hanno individuato nel film diverse incongruenze storiche. Ad esempio, Göring fu scoperto e arrestato in Austria dall’Esercito degli Stati Uniti, per essere poi portato in un luogo sicuro e sotto il controllo degli americani; nel film, invece, fugge insieme alla moglie e alla figlia in automobile, per poi arrendersi e farsi catturare nei pressi di una base di aviazione in Germania. Oppure, Wilhelm Keitel (un altro tra i maggiori imputati) viene chiamato con l’appellativo di “ammiraglio“, titolo che in realtà non possedeva.

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