Dopo che l’Alta Corte e la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno rifiutato di sostenere i tentativi di Dean Gregory e Claire Staniforth di prolungare le cure di supporto vitale della loro figlia di 8 mesi, Indi Gregory, ricoverata in un ospedale di Nottingham, i giudici hanno dato il via libera per sospendere le cure che tengono in vita la bambina.

Indi Gregory – di cui abbiamo volontariamente scelto di non mostrare foto, né diffuse dai media né reperibili sul canale Gofundme aperto dai genitori per la raccolta fondi – è nata a febbraio, ed è affetta da una malattia mitocondriale, una condizione genetica che non permette al suo corpo di produrre energia, ed è stata giudicata inguaribile dal Sistema sanitario inglese, che ritiene ogni ulteriore trattamento come forma di accanimento. L’ospedale di Nottingham ha ricevuto il via libera per sospendere le cure vitali della bambina a partire da lunedì 30, ma la sentenza che potrebbe essere definitiva è attesa per le 15 italiane di oggi, martedì 31 ottobre, quando la Corte prenderà in esame la disponibilità dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ad accogliere Indi Gregory per ulteriori cure.

Il Christian Legal Centre, centro di avvocati che sostiene la coppia, ha dichiarato infatti che l’ospedale italiano ha accettato di accoglierla per delle cure specialistiche.

Davanti alla decisione dei giudici di sospendere i supporti vitali della figlia i genitori hanno “implorato” il servizio sanitario nazionale di permettere loro di portare la bimba in Italia dopo l’offerta di trattamento del Bambino Gesù di Roma. “L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ci ha dato una possibilità concreta di dare a Indi le cure di cui ha bisogno e di avere una vita più lunga”, hanno affermato i genitori della piccola, come riporta la stampa inglese, “Siamo stupiti e veramente grati all’ospedale e al governo italiano… Ora stiamo pregando i medici del Queen’s Medical Centre e gli avvocati di lavorare con Indi e con noi per garantire il suo trasferimento a Roma”.

Nel pomeriggio di ieri 30 ottobre, il Christian Concern ha dichiarato alla stampa che il Queen’s Medical Centre di Nottingham non starebbe collaborando alla possibilità di trasferire la bambina in Italia per le cure.

L’udienza privata per decidere se i genitori di Indi Gregory avranno il permesso di trasferirla in Italia si terrà oggi presso la Family Division dell’Alta Corte di Londra.

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