Maternità surrogata: corsa delle coppie in Ucraina prima che diventi reato universale

L’avvocato Giorgio Muccio parla di "turismo procreativo", un fenomeno in continuo aumento a causa delle decisioni prese dal governo sul divieto della gestazione per altri: "Questo non fermerà le coppie, ne partono a decine".

Il 31 maggio 2023, la Commissione di Giustizia della Camera ha approvato un emendamento della maggioranza in merito al riconoscimento del reato universale per la maternità surrogata che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Il prossimo 19 giugno, ci sarà il primo passaggio in aula del provvedimento in questione e, proprio per questo motivo, è iniziata una vera e propria corsa delle coppie verso l’Ucraina. Il paese, attualmente in guerra, rappresenta una delle mete principali selezionata dai nostri concittadini che, proprio in questi giorni, stanno alimentando ulteriormente il cosiddetto “turismo procreativo”, ovvero la decisione di recarsi in una Nazione straniera dove sia consentito avvalersi della gestazione per altri.

Come riportato in un articolo de La Repubblica, pubblicato oggi, 9 giugno 2023, nonostante la presenza di un conflitto con la vicina Russia, l’Ucraina è rimasta una delle destinazioni principali raggiunta dalle coppie italiane per avvalersi legalmente della maternità surrogata. Secondo il parere dell’avvocato Giorgio Muccio che, da anni, si occupa di seguire le famiglie che vogliono recarsi all’estero per intraprendere questa forma di procreazione assistita, la città di Kiev rappresenta la meta più ambita.

Inoltre, tra le pagine del quotidiano, come testimoniato dalle parole di Salvatore (un uomo appena rientrato in Italia dopo la nascita della figlia, avuta grazie alla gestazione di supporto) il fenomeno del turismo procreativo è in continuo aumento: “Soltanto ieri, in ambasciata, c’erano altre tre coppie oltre a me”, ha raccontato il neopapà: “Nessuno di noi è stato fermato dalla guerra (…). Mia moglie soffre di una grave forma di endometriosi e per lei era impossibile portare avanti una gravidanza”.

Indubbiamente, le decisioni prese dal governo in merito all’imposizione di una legge che vieti la maternità surrogata in Italia, contribuiranno all’aumento dei viaggi all’estero per ricorrere a questa forma di procreazione assistita che, negli ultimi due anni, ha coinvolto oltre 500 coppie, la maggior parte delle quali si sono affidate alla Biotexcom, una clinica di Kiev.

Finora le coppie non hanno avuto alcun problema al rientro in Italia”, ha dichiarato l’avvocato Muccio. Tuttavia, secondo il suo parere “il clima è cambiato”, soprattutto per quanto riguarda la trascrizione dei certificati di nascita: “Molti comuni finora registravano semplicemente l’atto di nascita all’estero, mentre oggi sono aumentati i casi di rifiuto di trascrizione del genitore non biologico”.

In pratica non viene riconosciuta la madre italiana. Così, anche per le coppie eterosessuali, la strada è diventata la stepchild adoption, ossia l’adozione del figlio del coniuge. Sul fronte burocratico temo che con la legge sul reato universale le cose possano complicarsi (…), ma questo non fermerà le coppie, ne partono a decine.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!