Oggi, martedì 10 gennaio, è finalmente disponibile l’attesissima autobiografia del principe Harry, Spare: il principe ha rilasciato diverse interviste in queste settimane, in vista della pubblicazione del libro, e domenica 8 gennaio ha parlato con il broadcaster Anderson Cooper in una lunga intervista di un’ora.

Tra i molti argomenti trattati nel libro Harry scrive della morte di sua madre, la Principessa Diana, avvenuta nel 1997 a Parigi quando lui aveva solo 12 anni.

Il principe ha confessato a Anderson Cooper di non essere riuscito a elaborare il lutto per diversi anni e, in un’ammissione commovente, ha aggiunto di aver mantenuto la speranza che sua madre fosse viva fino all’età adulta. “Per molto tempo mi sono rifiutato di accettare che fosse morta“, ha detto Harry nell’intervista. “In parte pensavo che non ci avrebbe mai fatto questo, ma in parte pensavo anche che forse tutto questo facesse parte di un piano“.

Cooper ha poi chiesto al principe se, forse, l’Harry 12enne sperava che sua madre, in realtà, non fosse davvero morta. Harry ha confessato di averlo creduto e che era convinto che poi “ci avrebbe chiamato e che saremmo andati a raggiungerla, sì“.

Il principe ha ammesso di aver avuto questa idea per “molti, molti anni“, e che anche suo fratello, il principe ed erede al trono William aveva “pensieri simili“.

Solo verso i vent’anni Harry ha cominciato ad accettare che sua madre fosse davvero morta, dopo aver chiesto di vedere il rapporto della polizia sull’incidente automobilistico di Parigi in cui la principessa Diana ha perso la vita. Harry ha detto di aver chiesto di leggerlo e di guardare le fotografie per poter sapere con certezza cosa fosse successo.

Harry ha spiegato a Cooper che il motivo principale del perché ha voluto guardare il rapporto era “una prova”. “La prova che era in macchina. La prova che era ferita. E la prova che gli stessi paparazzi che l’hanno inseguita nel tunnel erano quelli che stavano scattando fotografie – fotografie di lei che giaceva mezza morta sul sedile posteriore dell’auto“, ha detto Harry.

Il principe ha aggiunto che quando aveva 23 anni visitò personalmente Parigi e chiese al suo autista di attraversare il tunnel in cui sua madre è morta. “Volevo vedere“, ha detto Harry. “Volevo vedere se era possibile, guidando alla velocità a cui guidava Henri Paul, perdere il controllo dell’auto e schiantarsi contro un pilastro uccidendo quasi tutti i passeggeri. Devo percorrere lo stesso tragitto…“.

Harry ha spiegato che sia a lui che a William è sempre stato detto che “L’evento è come una catena di bicicletta. Se si toglie una di queste catene, il risultato finale non si sarebbe verificato”. E la caccia dei paparazzi era parte di questo. Eppure, tutti l’hanno fatta franca“.

Nonostante la polizia abbia etichettato la morte di Diana, del suo fidanzato Dodi Al-Fayed e del loro autista Henri Paul come un “incidente”, il principe Harry e il principe William hanno preso in considerazione la possibilità di riaprire l’inchiesta sull’incidente per ottenere le risposte di cui avevano bisogno.

Quando Cooper ha chiesto a Harry se pensa di avere tutte le risposte sulla morte di sua madre, il principe ha risposto: “Non credo di averle. E non credo che le abbia nemmeno mio fratello. Non credo che il mondo sappia“.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!