Dopo il piccolo Arthur, è morto anche Jethro, figli di Nick Cave

Il 31enne era nato a Melbourne nel 1991, e solo a 8 anni aveva scoperto che il musicista era suo padre. Nella nota diffusa alla stampa non è stata rivelata la causa della morte. Un dramma, quello della perdita di un figlio, che la voce di Into My Arms ha già vissuto con la perdita del ragazzo 15enne, che nel 2015 cadde da una scogliera.

Jethro Lazenby, il figlio 31enne di Nick Cave, è morto. Ne ha dato la conferma il cantautore, tramite una nota stampa inviata a New Musical Express, lunedì 9 maggio 2022.

“Con enorme tristezza posso confermare che mio figlio, Jethro, è morto. – ha dichiarato la voce di Into My Arms – Saremmo grati per il rispetto della privacy della nostra famiglia, in questo momento”.

Jethro Cave, attore, modello e fotografo, era nato a Melbourne nel 1991, e solo a 8 anni aveva scoperto che il musicista era suo padre. Nella nota diffusa alla stampa non è stata rivelata la causa della morte.

Ad aprile 2022, era stato sulle pagine della cronaca per essere stato arrestato dopo un’aggressione alla madre, Bean Lazenby, in seguito a una discussione. Durante il processo, i legali del giovane hanno detto che di recente gli era stata diagnosticata la schizofrenia.

Rilasciato su cauzione dal Melbourne Remand Center, dopo che un magistrato gli ha ordinato di sottoporsi a un trattamento per abuso di sostanze ed evitare il contatto con sua madre per due anni, sarebbe dovuto tornare in tribunale il 29 giugno per affrontare ulteriori accuse, incluso un furto.

Un dramma, quello della perdita di un figlio, che Nick Cave ha già vissuto con la morte di Arthur, il giovane 15enne che nel 2015 perse la vita dopo essere caduto da una scogliera. Il ragazzo era precipitato a Ovingdean Gap a Brighton: fu portato all’ospedale della contea di Royal Sussex, ma morì a causa di una lesione celebrale.

Nick Cave, che ad Arthur ha dedicato l’album Ghosteen, ha spesso parlato di come ha affrontato la morte del figlio: “Negli ultimi anni Susie e io abbiamo imparato molto della natura del lutto”, scrisse nel 2019 sul suo sito The Red Hand Files:

“Abbiamo scoperto che non è una cosa che si supera, non c’è un altro lato da raggiungere. Per noi il lutto è diventato un modo di vivere, un approccio alla vita che ci ha permesso di accettare l’incertezza del mondo […]. Il lutto è diventato un atto di sottomissione e resistenza, un luogo di profonda vulnerabilità dove, nel corso degli anni, abbiamo imparato a scoprire la fragilità dell’esistenza. Alla fine, essere consapevoli di questa fragilità ci ha riportati nel mondo, trasformati”.

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