Ashley Graham è sempre stata in prima linea nel normalizzare tutti gli aspetti della maternità e della gravidanza, e ora si è aperta su un argomento spesso trascurato: la vasectomia maschile.

Nessuno nega l’importanza e l’efficacia della vasectomia maschile, ma spesso gli viene data una connotazione molto negativa e gli uomini, per un motivo o per l’altro, evitano di farla.

Non è certo questo il caso del marito di Ashley Graham, Justin Earvin. Ashley Graham ha condiviso la loro esperienza in un recente episodio del podcast Milk Drunk by Bobbie. “Siamo in piena modalità vasectomia”, ha detto Graham. “Ora spara a salve. Non devo prendere la pillola, grazie a Dio”.

Ashley Graham e Justin Earvin sono genitori di Isaac Earvin, di tre anni, e dei gemelli di un anno Roman e Malachi Earvin.

Graham, 35 anni, ha spiegato che l’intero processo di vasectomia è stato piuttosto semplice, rapido e indolore per Earvin, soprattutto se si paragona a tutti i diversi tipi di procedure di controllo delle nascite simili per le donne, che sono molto più invasive, come gli IUD (spirali) e la legatura delle tube.

È così facile per loro”, ha detto la super modella. “Lo è davvero. È la cosa più semplice. Justin è venuto a fare shopping con me subito dopo. Non è rimasto a letto”.

Secondo Urology San Antonio, la vasectomia è un controllo delle nascite incredibilmente affidabile: le vasectomie, secondo i dati, sono efficaci al 99,85% nella prevenzione della gravidanza.  Gli IUD, la legatura delle tube e gli impianti anticoncezionali hanno livelli di efficacia approssimativamente simili, ma la vasectomia è anche meno dolorosa grazie all’anestesia locale.

La controparte femminile della vasectomia, la legatura delle tube, è più complessa e invasiva, oltre a essere molto più costosa.

La disuguaglianza di genere nella prevenzione delle nascite è un argomento importante a cui spesso non viene data la giusta attenzione, e persone come Ashley Graham che parlano apertamente delle loro esperienze e quelle dei loro partner possono aiutare le donne a capire che ci sono delle alternative, e che non devono per forza essere sempre le donne a caricarsi del peso della contraccezione.

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