Come Phineas Gage è sopravvissuto con il cervello forato da un palo: la ricostruzione

Uno studioso brasiliano ha ricostruito la dinamica del terribile incidente di Phineas Gage, che nel 1848 fu colpito da una sbarra di ferro che gli attraversò completamente il volto, danneggiandogli il cervello. L'uomo è riuscito a sopravvivere ben 12 anni dopo quell'avvenimento.

È purtroppo frequente che tragici incidenti sul lavoro finiscano in prima pagina sui giornali; tuttavia, in alcuni casi, tali episodi drammatici possono avere impatti significativi nella storia. Quello di Phineas P. Gage, un giovane operaio statunitense vissuto nel XIX secolo, ha effettivamente rivoluzionato, almeno per un periodo, un settore della medicina: la neurologia. Coinvolto in un orribile incidente in cui ha perso gran parte del lobo frontale sinistro del cervello a causa di una spessa barra di metallo che gli ha attraversato la testa come un proiettile, Gage è sorprendentemente sopravvissuto per oltre 12 anni, benché, ovviamente, lo spiacevole avvenimento abbia avuto conseguenze sul suo comportamento e sulla sua personalità.

L’analisi della lesione cerebrale di Gage ha ispirato i neurochirurghi a praticare la lobotomia (all’epoca considerata una pratica usuale) su pazienti con disturbi mentali e comportamentali, basandosi proprio sui cambiamenti osservati nel caso del ragazzo, ferito da un ferro da pigiatura il 13 settembre 1848, a soli 25 anni, mentre cercava di compattare una carica esplosiva in una roccia che doveva essere fatta saltare in area per permettere il passaggio della linea ferroviaria allora in costruzione a Cavendish, nella Contea di Windsor, Vermont.

Il suo volto e il cranio nel momento esatto dell’incidente sono stati ricostruiti in grafica 3D dall’esperto forense brasiliano Cicero Moraes, utilizzando scansioni di tomografia computerizzata effettuate sui resti dell’operaio, donati al Museo Anatomico Warren della Scuola di Medicina dell’Università di Harvard. Questo modello digitale, e il relativo studio su di esso spiegato in questo articolo, offre una dettagliata rappresentazione dell’atroce trauma subito da Gage, fornendo un’ottima fonte di analisi per gli anatomopatologi, e Moraes ha voluto condividere i risultati del proprio lavoro anche con i followers di Instagram.

L’asta, scivolando dalle mani di Gage sulla polvere da sparo e generando una scintilla, lo ha colpito alla testa come un proiettile, attraversandola dalla guancia sinistra alla parte superiore del cranio, finendo a circa 10 metri di distanza. Nonostante il trauma, Phineas Gage ha rapidamente ripreso coscienza, riuscendo persino a parlare dopo pochi minuti; è stato trasportato all’hotel più vicino, dove ha ricevuto cure mediche e ulteriori parti del cervello danneggiato sono state rimosse.

Nonostante l’impressionante recupero fisico, però, la personalità di Gage è cambiata radicalmente. Divenuto aggressivo, irascibile e asociale, ha perso il lavoro alla ferrovia, ricostruendosi una vita in Cile come conducente di diligenze. Alcuni, ma su questo ci sono testimonianze discordanti, affermano che l’uomo abbia avuto anche una regressione cognitiva, tornando a una sorta di età infantile. È deceduto 12 anni e mezzo dopo l’incidente a San Francisco, all’età di 36 anni, a causa di crisi epilettiche, probabilmente scatenate dalle lesioni subite.

La ricostruzione digitale del drammatico episodio effettuata da Cicero Moraes, basata sulle scansioni dei resti di Gage, ha permesso di visualizzare la dinamica dell’incidente e il danno concentrato nel lobo frontale del cervello. Moraes ha dichiarato di aver segmentato virtualmente il cranio nel punto in cui si era spaccato durante l’incidente e di aver simulato il passaggio della barra, ottenendo così una rappresentazione dettagliata dell’evento.

La storia di Gage ha avuto un impatto personale su Moraes, che ha assistito al suicidio del padre da giovane ed è stato a sua volta colpito da un proiettile in testa durante una rapina. L’esperienza di lavoro su Gage lo ha fatto riflettere sulla resilienza di fronte a gravi incidenti e sul superare le avversità; “Quando ho lavorato su Gage, ho visto la storia di qualcuno che ha subito un incidente molto grave, ma non si è lasciato influenzare – ha spiegato al Daily Mail – È un esempio di come la vita possa essere crudele con noi, ma di come possiamo combattere e vincere, anche con probabilità molto basse. Questo caso mi ha fatto riflettere su quanto ho superato nel mio passato”.

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