Roman Polanski, nuovo processo nel 2025 per aver violentato un'altra minorenne nel 1973

Quattro anni più tardi, nel 1977, il regista avrebbe abusato della tredicenne Samantha Geimer, caso per il quale si dichiarò colpevole ma poi fuggì in Francia. Ora, su di lui piovono nuove accuse.

Roman Polanski andrà a processo per delle nuove accuse di violenza sessuale. Il 4 agosto 2025 il cineasta, oggi novantenne, è infatti atteso sul banco degli imputati per aver stuprato una ragazza minorenne nel 1973.

La donna, della quale non si conosce il nome, ha denunciato Polanski nel 2023: secondo il suo racconto, il regista l’avrebbe violentata nella sua villa di Benedict Canyon, negli Stati Uniti. I due si erano conosciuti a una festa, in seguito alla quale la giovane aveva accettato un invito a cena del regista: durante l’uscita, Polanski avrebbe quindi ordinato della tequila anche per la ragazza, che non aveva l’età legale per bere alcol, dopodiché lei si sarebbe sentita male.

A quel punto, il regista l’avrebbe portata nella sua villa e avrebbe abusato di lei: secondo la testimonianza depositata in tribunale, la giovane si era ritrovata sul letto del regista che l’avrebbe violentata nonostante lei gli avesse detto: “Per favore, non farlo”.

Le ha detto che voleva fare sesso con lei”, si legge nell’accusa, come riportato da AP News. “La querelante, sebbene intontita, ha detto al convenuto ‘No’. Lei gli ha detto: ‘Per favore, non farlo.’ Lui ha ignorato le sue suppliche. L’imputato Polanski ha tolto i vestiti alla querelante e ha proceduto a violentarla causandole un tremendo dolore e sofferenza fisica ed emotiva”.

Ha dimostrato un enorme coraggio a intentare una causa contro un famoso regista. Le ci è voluto molto tempo per fare questo passo”, ha detto la legale della donna, Gloria Allred, ai giornalisti, come riportato da La Stampa. “Sebbene l’imputato abbia continuato la sua vita come niente fosse, per lei niente è stato normale dopo”.

Nel frattempo, Roman Polanskinega strenuamente le accuse mosse contro di lui nella causa, e ritiene che il luogo appropriato per processare questo caso sia nei tribunali”, come sostenuto dall’avvocato difensore Alexander Rufus-Isaacs, e riportato da AP News.

Nel 1977, il cineasta aveva violentato la tredicenne Samantha Geimer. Per tale crimine, il regista franco-polacco si dichiarò colpevole, ma fuggì dagli Stati Uniti prima della sentenza sostenendo che il giudice avesse pregiudizi nei suoi confronti: da quel momento il regista vive come latitante in Francia. Geimer aveva poi chiesto di chiudere il caso nel 2017: “Sono qui per cercare di risolvere definitivamente la questione. Non sto parlando in nome di Roman, ma in nome di un giusto sistema giudiziario” furono le sue parole, come riportato da Repubblica.

Oltre a questo, negli ultimi anni diverse altre donne si sono fatte avanti accusando il regista di violenze: tra di loro Renate Langer, che nel 2017 ha raccontato di essere stata aggredita nel 1972 in Svizzera all’età di 15 anni, Marianne Barnard, che sostiene di essere stata violentata all’età di dieci anni, e Valentine Monnier, la quale ha denunciato uno stupro avvenuto nel 1975 in Svizzera: tutte queste accuse, però, sono ormai cadute in prescrizione.

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