Sabrina Salerno, oggi 55 anni, ha rivelato in una lunga intervista con La Stampa di essere vittima di stalking da due anni. “Lei è una donna francese con gravi problemi psicologici. Ho sporto denuncia per stalking in Italia e in Francia, sto aspettando il codice rosso, ovvero il procedimento che prevede un intervento immediato”, ha esordito la cantante, che dichiara di avere essere molto spaventata dalla situazione.

Me la sono ritrovata ovunque, anche nei pressi di casa”, ha detto Sabrina Salerno alle pagine del giornale. “Nonostante la denuncia nessuno mi dice niente: non so chi è, se è pericolosa. Convivo con la paura di trovarmela davanti, temo la reazione che potrei avere e anche le conseguenze, visto che se qualcuno entra in casa tua armato e ti difendi qui in Italia finisci anche in galera”.

Questa donna soffre di problemi psicologici (…) È ossessionata, dice di essere mia moglie e che il diavolo ci separa. Ho le scatole piene di questa storia, sono due anni che vivo in ansia, penso alle donne impaurite che non hanno una rete intorno come me”, ha detto, aggiungendo di condividere il messaggio di Jessica Notaro contro la volenza sulle donne. “Basta piangere ai funerali e non fare niente per cambiare le cose. Continuano a morire donne, è un fallimento. Bisogna denunciare, ascoltare, inasprire le pene”, ha aggiunto Sabrina Salerno.

Nel corso dell’intervista, poi, la cantante si è lasciata andare anche ad alcune considerazioni circa il mondo dello spettacolo, che ha definito un ambiente pregno di maschilismo: “Proprio l’altro giorno a mio marito [l’imprenditore Enrico Monti] dicevo: me la sono dovuta conquistare la stima degli uomini con cui lavoro. Non è stata una passeggiata”. E ha continuato:

Noi donne dobbiamo dimostrare sempre un po’ di più rispetto ai maschi: che siamo belle, brave, performanti e seducenti, multitasking tra famiglia e lavoro ma disposte a guadagnare sempre un po’ meno di loro. È più faticoso per noi posizionarci. Poi, per carità, se dimostri di avere cervello ti prendono in considerazione, ma prima devi convincerli. La parità dei diritti? Mi costa tantissimo ammetterlo ma siamo ancora lontani. Nel 1991 quando mi proposero “Siamo donne, oltre alle gambe c’è di più” pensai: ma cos’è questa roba? Ero sinceramente stupita e schifata dalla banalità del messaggio. Ero entusiasta, convinta che avrei potuto fare tutto quello che volevo, mi sembrava stupido rimarcare certe ovvietà e invece mai dare nulla per scontato. Chi avrebbe mai detto che quella frase sarebbe diventata uno slogan.

E, sul suo agente Giampiero Menzione, il cui rapporto era poi terminato in una causa legale, ha spiegato: “Raccontava bugie, mi controllava e ridicolizzava, allontanava quei pochi che avevo vicino. Mi buttò addosso cose talmente brutte che mia madre arrivò a chiedermi di mostrarle le braccia, fu il punto più basso. Ho avuto a che fare col male, ho dovuto tirare fuori la forza di dieci donne per andargli contro”.

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