Nella serata di ieri, dopo dodici ore di seduta, il Consiglio provinciale di Trento ha approvato la legge che regolamenta l’abbattimento degli orsi, con 19 favorevoli, 11 astenuti e 2 contrari.

Di fatto la legge varata è una modifica a una norma già esistente, per regolamentare dei paletti entro cui muoversi e abbattere gli orsi ritenuti “pericolosi” o “confidenti”. Sono stati quindi accolti gli emendamenti presentati sull’istituzione del Tavolo grandi carnivori e quello che riserva al solo Corpo Forestale gli abbattimenti degli orsi “problematici”.

Per il 2024 e il 2025 il numero massimo di orsi che potrebbero essere abbattuti, in base a un’analisi demografica condotta da Ispra nel 2023, è fissato a 8 all’anno, 4 adulti, di cui “non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti”, e 4 cuccioli.

Dal 2026, invece, il numero massimo di orsi potenzialmente rimovibili dovrà essere rivalutato.

Una legge verso la quale gli animalisti hanno protestato con forza in piazza. Sul disegno di legge si stava per erigere infatti una diga di 119 ordini del giorno, successivamente ritirati in seguito ad un accordo, come riporta la stampa. Oipa ha dichiarato che avvierà una procedura Eu Pilot, procedura che consente di verificare se il diritto dell’UE sia rispettato e correttamente applicato, davanti alla Commissione europea.

Massimo Vitturi, responsabile Lav, animali selvatici, ha detto alla stampa che la normativa viola la direttiva europea, e per questo chiederanno a Bruxelles di aprire una procedura d’infrazione contro la Provincia di Trento “e il Governo nazionale, succube di Fugatti che vuole uccidere 8 plantigradi l’anno”.

La Lav sta inoltre aspettando nei prossimi mesi il pronunciamento della Corte di Giustizia di Lussemburgo sul futuro dell’orsa JJ4, che attende ancora di essere trasferita nel rifugio che la Lav ha individuato in Romania.

Oltre alla legge per l’abbattimento degli orsi il Consiglio ha anche approvato con 28 favorevoli e 2 astenuti l’ordine del giorno di Vanessa Masè, secondo il quale la Giunta modificherà la normativa statale per permettere a chi frequenta i boschi per motivi professionali di dotarsi dello spray anti-orso, concessione che dovrebbe valere anche per chi detiene il porto d’armi e per i membri della Protezione civile impegnati nella ricerca di persone disperse e ferite.

Lo spray anti-orso è una bomboletta che nebulizza un principio attivo irritante e naturale a base di capsaicina.

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