Chiesto il carcere per Chiara Petrolini perché "ha dimostrato disprezzo per la vita umana"

Chiara Petrolini è accusata della tragica vicenda dei neonati trovati morti nel giardino della sua villetta a Traversetolo, in provincia di Parma. Attualmente si trova agli arresti domiciliari. Nei giorni scorsi, è intervenuto nel dibattito anche l'ex compagno e padre biologico dei due neonati trovati sepolti.

*** aggiornamento 01 0ttobre 2024

Chiara Petrolini deve andare in carcere: questo l’input che arriva dalla Procura di Parma ha richiesto un aggravamento della misura cautelare per Chiara Petrolini, la giovane residente a Traversetolo, accusata di aver dato alla luce due bambini, nati rispettivamente a maggio 2023 e agosto 2024, e di averli poi seppelliti nel giardino della casa in cui viveva insieme ai genitori e al fratello.

La Procura ha presentato appello contro l’ordinanza emessa dal Gip di Parma, che due settimane fa ha disposto gli arresti domiciliari per la 21enne, respingendo la richiesta di imputazione per soppressione di cadavere e riconducendo i fatti all’occultamento di cadavere.

Il Gip aveva motivato la sua decisione affermando che

si trattava della prima esperienza detentiva, sia in ragione del controllo che sarebbe stato esercitato dai familiari conviventi, ritenuto idoneo a neutralizzare il rischio che la ragazza cerchi di attirare nel suo domicilio degli estranei.

Tuttavia, la Procura ha contestato questa valutazione e ha fatto appello, chiedendo che il seppellimento del secondo neonato venga qualificato come soppressione di cadavere, richiedendo inoltre la custodia cautelare in carcere per tutti i reati ipotizzati: omicidio volontario aggravato per il bambino morto ad agosto e soppressione di cadavere per entrambi i neonati.

Nonostante la 21enne non abbia mostrato pentimento e continui a mentire, secondo quanto riportato nell’ordinanza del Gip, per lei non è stato richiesto il braccialetto elettronico. Il giudice Luca Agostini, che ha disposto i domiciliari, ha tenuto conto del rischio di reiterazione del reato, aggiungendo che la giovane «ha dimostrato disprezzo per la vita umana».

Rimane ancora un enigma chi possa averla aiutata durante i parti, e se abbia agito davvero in solitudine. Proprio per fare luce su questi aspetti, la Procura ha deciso di presentare ricorso per chiedere che la giovane venga trasferita in carcere.

Le parole dell’ex di Chiara Petrolini, padre dei due neonati trovati sepolti nel giardino
*** aggiornamento 30 settembre 2024

Chiara Petrolini nella foto del profilo Facebook e l’ex nel servizio de “Le Iene”

L’ex fidanzato di Chiara Petrolini ha scelto di rompere il silenzio durante un’intervista alle «Iene», raccontando il suo legame con la ragazza e i tragici eventi che li hanno visti coinvolti;

Lei per me era una guida. Non so come ho fatto a non accorgermi di nulla, ma io non l’ho mai vista cambiata, era una maschera.

L’uomo, oggi ventunenne come la sua ex compagna, è il padre biologico dei due neonati trovati sepolti nel giardino della villetta di Traversetolo, in provincia di Parma.

Chiara è sempre stata normale, non è mai cambiata né nel corpo né nei suoi atteggiamenti. Era una maschera.

Ha ribadito, per poi precisare:

Io e lei non avevamo rapporti protetti, lei diceva di prendere la pillola. Non mi ha mai detto di aver smesso di usarla. Le sue amiche lo sapevano. Non capisco cosa sia successo. Non abbiamo mai parlato di bambini, neanche per scherzare. Se li avesse voluti tenere non mi sarei tirato certo indietro.

Durante l’intervista, l’ex fidanzato ha raccontato di come la scoperta della verità lo abbia colto di sorpresa. Ripercorrendo i momenti della loro relazione, ha ricordato:

Il nostro primo bacio è stato in discoteca, oggi è come se fosse un ricordo sporcato. Pensare che, l’anno scorso, a settembre, quando ci siamo rimessi insieme, mi sono tatuato sul polso il suo nome. Prima di questo fatto, nella relazione, lo str… ero io, perché l’avevo tradita. Lei era quella che mi riportava sempre sulla strada giusta. Quello che ha fatto va contro la persona che era per me. Io per lei avrei fatto di tutto.

E ancora:

“Ma come fai a non accorgertene?” mi dicono. Vorrei dare una spiegazione a chi non se la dà. Io non l’ho mai vista cambiata, non si notava nulla. Immagino che all’ottavo, al nono mese avesse più paura che si potesse vedere qualcosa, eppure non si notava niente. Tra il primo e il secondo bambino c’è stato un anno di stop tra noi. Fino a che mi ha chiesto di rivederla e io ci sono cascato un’altra volta.

Oggi, mentre Chiara Petrolini si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere, l’uomo ricostruisce così la vicenda:

Dal 7 agosto ad oggi, ho rivisto e ristudiato tutto e non torna ancora. Non riesco a spiegarmi come sia successo. Il giorno che hanno trovato il primo bambino mi ha anche mandato un messaggio: “Hanno trovato un bambino in casa mia. Siamo choccati”. Per me era tutto strano, non lo collegavo a lei, non volevo rovinarle la vacanza. Poi mi hanno chiamato i carabinieri. Ero consapevole di non aver fatto nulla, eppure c’entravo lo stesso, in qualche modo. Non ci credevo. Ancora adesso fatico a realizzare.

Ora, i due neonati dovranno essere registrati all’anagrafe e poi dichiarati ufficialmente morti. Mentre l’ex compagno ribadisce:

Chiara ha agito da sola, probabilmente per paura del giudizio altrui. «Lei ci teneva al giudizio delle altre persone. Rigava dritto in tutto, non c’era mai una cosa fuori posto. Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro. Ora, su di lei, sono vuoto.

Nell’interrogatoria di giovedì scorso, Chiara Petrolini si è avvalsa della facoltà di non parlare. “Una scelta prettamente tecnica”, ha precisato l’avvocato difensore Nicola Tria, aggiungendo che:

non esclude che in futuro possa rendere dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio. È già stata interrogata due volte, d’altra parte, e io ritengo che abbia anche fornito un contributo non irrilevante per la ricostruzione dei fatti.

Secondo l’avvocato, ma non solo, è evidente si stratti di una storia “tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare”, particolarmente complessa ma anche che alla vicenda “qualche pezzo manca”. Gli accertamenti intanto continuano.

*** Aggiornamento 20 settembre 2024
Parma, Petrolini agli arresti domiciliari: rese note le dinamiche delle morti dei neonati

Chiara Petrolini, la studentessa di 22 anni di Vignale di Traversetolo, è stata arrestata con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere per la morte dei due neonati, partoriti e sepolti a distanza di un anno. Nella mattinata sono stati convalidati gli arresti domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse dalla famiglia.

I risultati del test del DNA, resi noti giovedì sera, hanno confermato che entrambi i bambini erano figli della donna e del suo fidanzato.

Il neonato nato il 12 maggio 2023

Nella conferenza stampa di stamattina, il procuratore di Parma Alfonso D’Avino avrebbe precisato che, come riportato dall’ANSA:

Il 12 maggio 2023, quando Chiara Petrolini avrebbe partorito il primo bambino, i genitori e il fratello erano fuori ad un saggio di danza. E con le sue mani la ragazza avrebbe scavato una fossa per seppellirlo.

Il procuratore D’Avino avrebbe anche commentato:

Quello che ci ha impressionato è che una ragazza che faceva la babysitter, ha gestito come responsabile una colonia estiva, dall’altra parte ha avuto questo tipo di comportamento. Un comportamento che lascia perplessi nel momento in cui si vede cosa ha fatto dopo aver sepolto il bambino. A meno di 24 ore dal parto ha avuto la forza fisica di andare dall’estetista, in un bar, mangiare la pizza con la famiglia. La cosa trova riscontro nella verifica di cosa è successo un anno prima: dopo la morte del figlio, il pomeriggio, il giorno dopo, andò a fare shopping con un’amica.

Il neonato nato il 7 agosto 2024

Il secondogenito, partorito il 7 agosto, sarebbe nato vivo e morto a causa di uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale “in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali”

La Procura ha aggiunto che al momento “non ci sono evidenze” di una incapacità di intendere e di volere di Chiara Petrolini, e ha riportato che la donna, nelle prime dichiarazioni spontanee, avrebbe detto di aver “nascosto il corpo del neonato nel giardino perché lo voleva vicino a sé”. Cosa che, quando si è intuita la possibilità della seconda gravidanza, ha spinto gli agenti a cercare sempre nel giardino un secondo corpo.

Le ricerche sul web

Sul web, la studentessa 22enne avrebbe condotto anche ricerche sui seguenti topic: “come mantenere nascosta la gravidanza”, “come indurre o accelerare il parto”, “quali relazioni vi siano tra rottura delle acque, travaglio e parto” e “quali condotte tenere per cagionare, o favorire, un aborto”.

*** Aggiornamento 18 settembre 2024

Neonati morti e seppelliti in giardino: la 22enne avrebbe ammesso anche l’omicidio del secondo

La studentessa 22enne di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, avrebbe ammesso di aver ucciso anche il primogenito, nato circa un anno fa, il cui cadavere è stato ritrovato dopo quello dell’altro neonato, il cui corpicino è stato scoperto il 9 agosto. Questi sarebbe stato quindi il secondogenito.

Il secondo corpo era stato scoperto dopo che i carabinieri, seguendo una serie di indizi, hanno condotto ulteriori ricerche nel giardino della villetta dove la ragazza viveva con la sua famiglia.

Il lavoro da babysitter e le gravidanze nascoste

La ragazza, descritta come una persona insospettabile, svolgeva occasionalmente il lavoro di babysitter per arrotondare, un dettaglio che rende la vicenda ancora più incomprensibile agli occhi di chi la conosceva. Secondo quanto ricostruito fino a qui, sarebbe riuscita a nascondere entrambe le gravidanze a familiari, amici e allo stesso partner, riuscendo a partorire da sola e a compiere i due delitti senza che nessuno sospettasse nulla. Nessuno sembra fosse a conoscenza delle gravidanze della donna.

Il primo neonato ritrovato sarebbe nato vivo

I carabinieri sono tornati nella casa, ora sotto sequestro, per proseguire le ricerche perché, pare, manchino alcuni resti del secondo neonato. Sul primo bambino, riesumato il 9 agosto, sono stati già svolti i primi accertamenti medico-legali che hanno confermato che il neonato era nato vivo. Il secondo ritrovamento ha gettato luce su un quadro ancora più fosco, che ha spinto gli inquirenti a cercare ulteriori prove per ricostruire la dinamica dei fatti.

Gli esami sul Dna dei resti sono stati affidati al Ris di Parma, mentre le analisi antropologiche sono in corso presso il Labanof, il rinomato Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università degli Studi di Milano. Il Labanof si occupa di casi complessi legati alla ricostruzione dell’identità e delle cause di morte in situazioni particolarmente difficili, come quella in corso.

Respinte le misure cautelari

Nonostante la gravità delle accuse, la giovane continua a essere indagata a piede libero. La Procura di Parma aveva già avanzato una richiesta di misure cautelari dopo il ritrovamento del primo neonato, ma il Gip l’aveva respinta, non ritenendo che ci fossero sufficienti esigenze cautelari in quella fase. Tuttavia, la situazione potrebbe essere rivalutata alla luce delle nuove rivelazioni, che mostrano una ripetizione del gesto a distanza di un anno.

Molti i punti ancora oscuri

I dettagli di questa tragica vicenda continuano a sollevare molte domande.

Com’è possibile che una giovane, descritta come ben integrata e senza apparenti segni di disagio o problemi psichici, abbia potuto nascondere due gravidanze, partorire da sola e poi uccidere i propri figli senza destare sospetti?

Il caso ha aperto un dibattito sulla fragilità psicologica e sulle pressioni che possono spingere una persona socialmente integrata a compiere azioni così violente. Rimane ancora molto da chiarire sulla sequenza degli eventi e anche sulle responsabilità, comprese eventuali complicità.

*** Segue articolo originale del 16 settembre 2024

Parma, trovato un secondo cadavere di neonato nel giardino della studentessa indagata

A Vignale di Traversetolo, nel giardino di una villetta, è stato ritrovato il corpo di un secondo bambino nello stesso luogo dove il 9 agosto era stato scoperto un neonato sepolto.

Le ossa sembrano più antiche rispetto al primo ritrovamento, e le analisi del DNA sono in corso per identificarle. Il primo neonato, un maschio nato vivo e morto dopo il parto per cause ancora da chiarire, sarebbe stato ritrovato sotto un sottile strato di terra in un prato poco distante dalla abitazione degli anni Settanta in cui la 22enne, che si è poi scoperto essere la madre (almeno del primo neonato), vive con i genitori.

L’esame del Dna sul primo cadavere ha infatti identificato la madre biologica: una studentessa 22enne del posto indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere dopo il ritrovamento dei cadaveri di due neonati nel giardino della sua casa nel parmense. Identificato anche il padre (almeno del primo neonato ritrovato): un coetaneo della donna con cui da poco si sarebbe conclusa la frequentazione dopo un paio di anni.

La giovane è ora indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere, mentre gli inquirenti stanno cercando di capire se abbia fatto tutto da sola o sia stata aiutata. Ex, genitori, amiche, vicini: pare che nessuno fosse al corrente della gravidanza. Dopo il parto, del resto, la studentessa era partita per un viaggio in America insieme al padre, alla madre e al fratello di 17 anni; proprio nei giorni in cui è avvenuto il ritrovamento del primo bambino.

Su resti del secondo bambino sono stati disposti gli esami del Dna e, mentre la Procura guidata da Alfonso D’Avino mantiene il massimo riserbo sulle indagini, nel piccolo paese di Vignale di Traversetolo, la comunità è sconvolta dagli eventi. Molti residenti hanno espresso shock e incredulità. Il sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto, ha dichiarato che la vicenda è talmente drammatica da lasciare tutti senza parole. L’intera comunità s’interroga e attende risposte.

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