"Era di facili costumi": l'Iran rifiuta la salma di Vida Shahvalad, la 21enne morta a Napoli

La polizia morale starebbe facendo ostruzionismo al rientro della salma della ragazza, morta insieme al fidanzato Vincenzo Nocerino, con il quale si era appartata in macchina.

L’Iran sta opponendo resistenza al rimpatrio di Vida Shahvalad, una giovane studentessa iraniana morta insieme al suo fidanzato Vincenzo Nocerino nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 marzo 2024. A fare opposizione, in particolare, sembrerebbe essere la polizia morale del Paese. Secondo quanto riferito a Il Mattino dall’amico della giovane 21enne, lo studente di odontoiatria Ahmad Bahramzadeh, la ragazza sarebbe stata infatti definita “di facili costumi”.

Vida Shahvalad, studentessa di informatica presso l’Università Vanvitelli di Caserta, e il suo fidanzato 24enne Vincenzo Nocerino si erano appartati in auto in un garage a Secondigliano, dove sono morti a causa dell’intossicazione da gas di scarico del veicolo. I due erano appena tornati da una festa a Caserta e, rimasti soli nella Fiat Panda del ragazzo, hanno acceso il motore per scaldarsi.

Secondo la rete televisiva Iran International, in alcuni spezzoni riportati tra gli altri anche da Open, la ragazza sarebbe quindi “morta soffocata a Napoli” insieme al fidanzato, mentre i due “erano seminudi” e “probabilmente stavano per avere un rapporto sessuale, ma a causa del monossido di carbonio hanno perso i sensi e poi la vita”.

Alfredo Nocerino, il padre di Vincenzo, ha invece voluto smentire questa versione, dichiarando di aver trovato la coppia nel garage intorno alle 8:30 del mattino con i vestiti addosso: “Erano le 8.30 più o meno, quando sono sceso in garage, dopo essermi accorto che Vincenzo non era tornato a casa. La sera prima lui e Vida erano andati a una festa con amici a Caserta. Mi sono meravigliato che non mi avesse avvisato. Così ho sollevato la saracinesca del box e sono corso vicino all’auto che era parcheggiata. Erano stesi, lui sul sedile davanti, lei dietro. Erano vestiti, voglio precisarlo perché qualcuno ha detto che erano nudi. Sembrava dormissero”, riporta Open.

Parliamo di una stampa che è in opposizione al governo iraniano”, commentano invece i genitori della giovane, i quali per il momento starebbero avendo problemi ad ottenere il rimpatrio della salma in Iran. “La giornalista ha esposto i fatti con una modalità sbagliata. Senza tener conto che in Iran una simile immagine della donna è inaccettabile”.

Anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha difeso la giovane: “Vincenzo e Vida si amavano. Lei studiava, era stimata e apprezzata. Avrebbe dovuto essere un orgoglio per il suo Paese. Lì la Repubblica islamica e la polizia morale di Teheran hanno un’altra idea del ruolo della donna nella società”, ha detto ai microfoni di Radio Marte, dove insieme allo speaker Gianni Simioli ha chiesto rispetto per Vida Shahvalad. “Vida è stata descritta per ciò che non era, infangandone la memoria. Chiediamo di fermare le fughe di notizie non verificate, che sembrano solo frutto di gossip per niente utile a ricostruire la dinamica dei fatti. In Iran sono già stati tanti i problemi per la famiglia di Vida che vorrebbe solo dedicarsi ai funerali della figlia”.

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